Mieloma multiplo (la diagnosi tre anni fa), terapia via flebo, lunghi periodi in ospedale, ma anche gioia di vivere, speranza e musica: in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Giovanni Allevi ripercorre il suo cammino tra malattia e voglia di star bene, assaporando ogni singolo momento. In attesa dell’uscita, il 17 novembre, del film Allevi – Back to Life, il pianista e compositore marchigiano, 56 anni, si è aperto e raccontato.

A partire dalle 23 infusioni alle quali si è sottoposto finora. «Partiamo da dove mi trovo: sono a casa sul letto, sotto il piumone che guardo dalla finestra l’autunno che arriva, col sorriso stampato sotto l’effetto di quella infusione. È un farmaco potente ed efficace per la cura delle ossa», spiega Giovanni Allevi. Il quale precisa: «Non è un farmaco chemioterapico, è un’altra cosa. Mi fa stare male per 10 giorni, sbarellato direi, come se avessi la febbre e anche il dolore alle ossa aumenta. Ma l’effetto è quello di rinforzare il tessuto osseo».

Quanto alla capacità di riuscire a sorridere mentre si lotta con la malattia, il musicista spiega: «Qui si apre questione filosofica, perché quando entri dentro questa bolla di esistenza nuova, determinata dalla malattia, hai due possibilità: cedere alla disperazione o resettare tutto e guardare alla vita col sorriso, nonostante il dolore e la paura. Io ho scelto questa seconda strada».