“Riuscire a fare una diagnosi clinica in base ai sintomi non è semplice perché le infezioni sono simili”,  spiega al Corriere della Sera la dottoressa Mastronuzzi, Tecla Mastronuzzi, responsabile Area Prevenzione della Simg, Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie. “I primi sintomi possono essere gestiti con farmaci di automedicazione, quindi se si ha il raffreddore si possono usare soluzioni saline in spray nasale che permettono di respirare meglio, se si ha la febbre si può prendere il paracetamolo, in caso mal di gola un cucchiaino di miele può essere d’aiuto. Se, però, i sintomi persistono o peggiorano, la febbre non passa dopo qualche giorno, si ha difficoltà a respirare, i dolori sono un po’ diversi dal solito indolenzimento dovuto all’influenza, è bene rivolgersi al medico di famiglia che sa se l’assistito è un paziente “fragile”, a rischio di sviluppare una forma grave della malattia; e, in caso sospetti il Covid, consiglia di fare il tampone; anche perché esistono terapie efficaci, come gli antivirali, che vanno utilizzati nelle persone ad alto rischio di progressione di malattia, entro i primi cinque giorni”.