Il Centro Studi Agricoli, per voce del suo presidente Tore Piana, commenta duramente il recente comunicato ufficiale dell’Assessore regionale all’Agricoltura che annuncia lo stanziamento di 8,8 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza dermatite nodulare bovina.
“I numeri parlano chiaro – attacca Tore Piana – dei 8,8 milioni annunciati, solo 5 milioni sono realmente destinati agli indennizzi per gli allevatori, tra abbattimenti e smaltimento carcasse. Il resto è destinato a spese di gestione e movimentazione. Se si divide questa cifra per i circa 240.000 capi bovini da carne presenti in Sardegna, significa che ogni allevatore riceverà appena 21 euro a capo. È una cifra irrisoria e scandalosa, una vera presa in giro.”
Il Centro Studi Agricoli accusa la Giunta regionale di vendere fumo: “C’è ben poco da vantarsi – prosegue Piana – invece di comunicati trionfalistici, la Presidente Todde e l’Assessore all’Agricoltura destinino risorse reali attraverso l’assestamento di bilancio in corso. Il comparto bovino da carne non può sopravvivere con le briciole.”
Il Centro Studi Agricoli lancia anche un grido d’allarme sulle conseguenze del blocco della movimentazione degli animali verso il resto d’Italia:
“Se – come si teme – la movimentazione resterà bloccata finché il 100% delle aziende non avrà completato la vaccinazione, si rischia un fermo di oltre 12-18 mesi. Che fine faranno gli oltre 20.000 capi che non potranno essere venduti? Dovranno essere macellati in Sardegna? E a quali prezzi?”
Il timore è che alla crisi sanitaria si aggiunga un crollo dei prezzi:
“Non vorremmo che al danno del virus si sommasse la beffa della speculazione sul prezzo. Già circolano voci di un crollo del prezzo del bovino da carne a 2,80 €/kg peso vivo, contro i 5 euro delle settimane scorse. È inaccettabile. Non vogliamo neanche pensarci.”
“Per prevenire questa situazione drammatica, la Regione chieda urgentemente al Governo nazionale l’attivazione di un ammasso pubblico delle carni sarde. Solo così potremo difendere la nostra economia pastorale, evitare il crollo del prezzo e fermare eventuali speculazioni.”
“Chi governa – conclude Piana – metta fatti al posto dei comunicati, risorse reali i, e soprattutto ascolti chi lavora ogni giorno nelle campagne, perché la situazione è difficile.