La centrale nucleare di Zaporizhzhya è una delle quattro che erano attive in Ucraina prima dell’inizio dell’invasione russa. Si tratta della centrale più grande in Europa (occupando un’area di 104,7 ettari) e della nona al mondo, ed è ubicata sulla riva orientale del fiume Dnipro a circa 500 chilometri da Kiev. Operativa dal 1984, la centrale è composta da sei reattori ad acqua pressurizzata costruiti nel periodo compreso fra il 1984 e il 1995, con una capacità elettrica lorda di 1.000 MegaWatt ciascuna (VVER-1000), progettati per una vita operativa di 30 anni. La sua produzione, prima dell’invasione russa, era in grado di raggiungere 42 miliardi di kWh di elettricità, pari a circa il 40% dell’elettricità generata complessivamente da tutte le centrali nucleari ucraine e a un quinto della produzione annuale di elettricità in Ucraina. Occupata dalle forze russe a marzo 2022 che hanno spento a freddo i reattori per motivi di sicurezza, è ufficialmente di proprietà dell’azienda nazionale ucraina Energoatom, che gestisce la produzione di energia nucleare nel Paese.
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