Cronaca

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Lecco città

Domenica 28 Settembre 2025

Il piano di governo del territorio del Comune di Lecco prevede il recupero delle ex cave di Chiuso, Maggianico, Bregaglio e via Tonio da Belledo. Obiettivo: edilizia sociale, residenzialità per anziani, nuovi parcheggi e aree verdi

Andrea Besati

Andrea Besati

Riempire un vuoto all’interno del tessuto urbano e creare nuovi servizi per gli abitanti di Chiuso e Maggianico. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo che il nuovo piano di governo del territorio del Comune di Lecco si pone per il recupero delle ex cave presenti nei due rioni.

A confermarlo è stato il sindaco Mauro Gattinoni nell’ultima puntata di «Il sindaco risponde», trasmissione di Unica Tv. «L’ex cava di Chiuso – ha spiegato Gattinoni, intervistato dal giornalista Lorenzo Bonini – diventa uno spazio adibito a edilizia sociale e residenzialità per anziani e fasce deboli. Deve essere soddisfatta anche l’esigenza dei parcheggi a servizio del rione».

Accessibile solo da via Molini, l’ex cava di Chiuso è un’area di 20.276 metri quadri, più grande per esempio dell’ex Leuci, con un problema: la fragilità del versante. Non a caso, secondo il Pgt l’attuazione di un eventuale progetto di riqualificazione deve necessariamente partire dal consolidamento e dalla messa in sicurezza della riva della montagna, nonché da un progetto di ingegneria naturalistica per il recupero a fini ambientali delle aree intorno al versante, pari al 60% della superficie totale, in cui non si può costruire.

Nella parte restante del comparto troveranno posto un parcheggio pubblico di 1.500 metri quadri a servizio del rione, una Rsa oppure nuove abitazioni. In quest’ultimo caso, però, almeno il 20% della superficie residenziale dovrà essere destinato a servizi abitativi pubblici.

Il medesimo assetto è previsto anche per l’ex cava di Maggianico, cioè la zona tra via Luini e via Ferrari, che però è grande la metà rispetto al comparto di Chiuso. In questo caso il versante è meno fragile ma più irregolare. Complice la presenza del vincolo legato al cimitero di Maggianico, i nuovi edifici, destinati ad abitazioni o Rsa, dovranno essere concentrati nella parte alta del comparto, quella più vicina a via Ferrari. Sono previsti inoltre un’area verde lungo il corso del torrente e l’allargamento di via Luini per rendere l’accesso al sito più agevole.

Secondo la scheda del Pgt, le attività produttive attualmente svolte nell’ex cava di Maggianico potranno essere trasferite nell’ex cava Bregaglio, che con i suoi 90mila metri quadri è l’area più grande tra quelle in attesa di rigenerazione a Lecco. «Per l’ex cava su viale Valsugana – ha spiegato Gattinoni durante la trasmissione – abbiamo chiesto 12 mila metri quadri da destinare a uso pubblico qualora partisse la rigenerazione. L’ipotesi è di spostare lì la nuova sede di Linee Lecco o altre funzioni di alcune partecipate che necessitano di spazio ulteriore. È un comparto che si presta bene a questo scopo perché è lontano da aree in cui simili funzioni potrebbero creare rumore, inquinamento o traffico eccessivo e dare fastidio ai residenti».

Manca un tassello per completare il quadro: l’area estrattiva lungo via Tonio da Belledo. La situazione di quel comparto, dotato di una superficie di oltre 29mila metri quadri, è molto simile all’ex cava di Chiuso: i nuovi edifici devono essere concentrati nella parte più lontana dal versante, cioè verso la strada, perché la riva della montagna è particolarmente fragile. La differenza, però, è che qui è previsto un hotel o una struttura residenziale collettiva, ossia alloggi per lavoratori a servizio del vicino ospedale.

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