La storia di Pachy Vocal Coach, all’anagrafe Pasquale Scognamiglio, 36 anni, nato a Napoli che ama profondamente, è decisamente simbolo di rivincita e riscatto. Una storia napoletana, insomma, di chi ha un sogno e lo insegue nonostante le difficoltà e gli ostacoli del destino. L’ha raccontata a NapoliToday nel backstage del premio san Gennaro World 2025 di Gianni Simioli, che ogni autunno regala a Napoli non solo momenti di grande spettacolo ma anche spaccati di profonda umanità che emozionano e commuovono.
Il sogno e la malattia
“La mia storia inizialmente non è proprio felice perché sognavo di fare il cantante, ma sono ammalato di fibromialgia”, dice pacato.
“La fibromialgia presenta tantissimi sintomi: mal di testa, spossatezza, problemi alle gambe, alle braccia e anche perdita di voce. Ovviamente – spiega Pachy con una punta di ironia tutta napoletana – mi ha colpito proprio lì e non ho potuto più cantare”.
Ma Pachy è testardo e determinato e vuole capire in senso tecnico perché non riesce più a cantare, vuole conoscere e comprendere i meccanismi e le connessioni tra canto, voce e corpo, i limiti definitivi e quelli che possono essere superati: “Non ho fatto il cantante ma proprio grazie a questo ho creato uno dei metodi più famosi nel panorama musicale italiano come tecnica vocale, il Metodo heART Voice”.
Il metodo heARTvoice
Pachy inizia così un periodo di “studio matto e disperato”, come dice parafrasando Giacomo Leopardi. Nel 2007 segue il master in didattica vocale e diventa master teacher EVT “Estill voice training”; nel 2008 studia il Metodo Feldenkrais e, in contemporanea, il metodo funzionale “dal quale ho appreso interessanti spunti da integrare all’interno della mia linea didattica”, precisa. Dal 2009 non smette di seguire corsi con psicoterapeuti, al fine di acquisire metodiche che lavorino nel potenziare l’autostima e il benessere mentale. Nel 2010 collabora con i dottori Stefano Brambilla, specialista in foniatria, e Alessandra Scotto, logopedista. Quindi, nel 2015, mette a punto il metodo vocale “heARTvoice” frutto di anni di studi e di ricerca in ambito di didattica vocale, creando una sezione specificamente dedicata a doppiatori e attori: si tratta del primo metodo di tecnica vocale applicata al doppiaggio.
Nel 2018 Pachy parte per la Spagna, diretto al centro foniatrico di Santander di Alfonso Borragan, per fare ricerca sul protocollo del metodo “heARTvoice” ottenendo grandi apprezzamenti dal ricercatore spagnolo: “da lì nasce la nostra collaborazione e il suo ruolo di relatore scientifico del metodo”, aggiunge.
Il resto è storia.
La voce ritrovata
Alla fine il sogno di Pachy si avvera, anche se non come pensava all’inizio: la sua “voce” arriva sul palco di Sanremo e trionfa. Il suo metodo viene infatti scelto ed applicato da big del calibro di Mahmood, nel 2019, quando appunto vince Sanremo; Elodie, che lo sceglie e lo contatta direttamente; Madame nel 2021 per il Festival di Sanremo; e ancora tra gli altri, Maninni, Alfa, Sangiovanni, Emma, Big Mama, i Negramaro, Marracash.
“Attualmente la mia attività è quella di lavorare con tantissimi big della musica in diverse circostanze e poi lavorare con gli emergenti e cercare di sviluppare il loro talento”, dice a NapoliToday.
La Napoli di Pachy
Su Napoli dice: “Da 16 anni vivo a Milano, ma sono figlio di questa terra. La mia idea di Napoli è che Napoli in qualche modo si sta riscattando e per me è un sogno vederla sempre più fiorente. La amo profondamente. Sono le mie radici e spero presto di poter esserci sempre di più, perché è una terra indimenticabile, unica e di una poesia eccezionale”.
“Non mollare”
“A chi ha un sogno, soprattutto ai più giovani, il mio messaggio che cerco sempre di dare è che nel mio caso io non mi sono accanito con il mio primo sogno, perché il destino mi ha portato in un’altra direzione, ma ha trasformato questa difficoltà in una grandissima opportunità. Quindi è di cercare comunque di non mollare: in qualche modo di assecondare, attraverso quello che capita, osservando, osservandoci attorno, i messaggi dall’alto che ti vengono dati”.