Le prime parole del nuovo tecnico granata nel post-partita

Torino-Parma ha segnato il debutto di Francesco Baldini sulla panchina della Primavera granata. Arrivato come sostituto dell’esonerato Christian Fioratti, il nuovo tecnico della formazione Under 20 è un allenatore d’esperienza, con un passato in varie giovanili ma tanti anni anche in prima squadra. La prima partita in granata ha portato la sconfitta casalinga contro un preciso Parma con il risultato di 0-2. C’è tanto lavoro da fare. Su questo concetto ha posto molto l’accento il nuovo tecnico granata, che ha commentato la sfida in esclusiva ai microfoni di Toro News. Di seguito le sue dichiarazioni.

Prima partita sulla panchina del Toro, è arrivata la sconfitta contro un Parma ben attrezzato. Al di là del risultato, cosa si porta dietro e su cosa c’è da lavorare? “Sicuramente abbiamo incontrato una squadra collaudata, si conoscono e giocano insieme dall’anno scorso, quando hanno vinto il campionato stradominando. Noi abbiamo tanto da migliorare se consideriamo che lo schieramento tattico è cambiato, che ho chiesto cose diverse da quello che veniva chiesto prima. I ragazzi hanno fatto una buona prestazione, è logico che c’è tantissimo da lavorare e io stesso devo farlo. Ora c’è una settimana e poi ci sarà la sosta. Abbiamo la possibilità di collaudare un po’ tante cose. È logico che oggi ci potevano stare degli errori e non mi riferisco al rigore ma al gioco di movimento. Ma era abbastanza normale che ci fossero. Però non mi sento di rimproverare i ragazzi: hanno creato tante occasioni da gol, poi c’era un rigore per noi che ne avrebbe fatto una partita diversa. Se fosse finita pari nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Conosco una sola strada, che è il lavoro. Ho detto ai ragazzi che dalla prossima settimana ritorneremo a lavorare e li voglio concentrati. Se si sistemano un po’ di cose è una buona squadra”.

A proposito dei cambi anche nell’impostazione: il 3-4-3 sarà il sistema di partenza? “Ho sempre giocato con il 4-3-3, mi è sempre piaciuto. Penso però che in questo momento per caratteristiche si faccia un po’ fatica a giocare a 4 dietro. Questo schieramento tattico non è assolutamente definitivo. È logico che sta a me trovare il vestito giusto per questa squadra, che alleno da 3 giorni. Ho ancora da imparare tutti i nomi. C’è solo la possibilità di migliorare”.

Baldini: “Ecco la mia filosofia e perché ho scelto il Torino”—  

Si presenti al mondo Toro: qual è la sua filosofia? Che tipo di squadra vuole? “Una squadra aggressiva, che ha coraggio di andare in avanti. Oggi l’hanno fatto. Prima la squadra giocava in maniera diversa, ho chiesto loro di andare a pressare. L’hanno fatto meglio nel secondo tempo rispetto al primo. Voglio una squadra aggressiva, che ha coraggio. E soprattutto una squadra, per le qualità che abbiamo, che giochi a pallone. Oggi ci abbiamo provato, ma abbiamo fatto qualche errore. Voglio che i ragazzi migliorino giocando a calcio. Da martedì inizieremo a lavorare su tante altre cose su cui non abbiamo avuto il tempo di lavorare in questi tre giorni”.

Com’è andato il processo che l’ha portata al Torino? Cosa l’ha spinta a tornare nelle giovanili dopo anni nelle prime squadre? “È stato tutto casuale: ho ricevuto una telefonata da un mio collaboratore, preparatore dei portieri – che ha il figlio che gioca al Cesena – per andare a vedere la partita del Toro. Mi sono trovato a vedere questo match, mi hanno visto e a fine partita sono stato contattato. Ci sono state delle chiacchiere. Naturalmente era lontano da me venire ad allenare la Primavera del Torino, però dopo il fallimento della Spal, e dopo il fallimento del Catania, avevo voglia di allenare e basta, senza problemi a scendere di categoria. Ho voglia di campo, di allenare questi ragazzi, di vederli migliorare giorno dopo giorno, senza pensare a tutto il resto”.

Che stimoli le dà tornare nel settore giovanile? “Non è una scelta definitiva, ma ho sempre detto che sarei tornato nel settore giovanile. Non vedo una grande differenza tra l’allenare la Primavera del Torino e l’80% delle squadre di Lega Pro. In questo momento con le difficoltà che ci sono in Lega Pro è meglio allenare una Primavera, se uno ha voglia di stare in campo e allenare. Io questi ragazzi li terrò 2/3 ore al giorno in campo e quindi farò l’allenatore a 360 gradi. In C negli ultimi anni è diventato complicato fare l’allenatore a 360 gradi”.