Il Mondiale di ciclismo 2025 in Ruanda ha visto davvero pochissimi corridori raggiungere la linea del traguardo a Kigali. La prova in linea élite maschile si è rivelata durissima: con oltre 6000 metri di dislivello complessivo, è stata la seconda edizione più impegnativa di sempre sotto il profilo altimetrico. Sin dai primi chilometri la corsa è stata accesa, con un ritmo forsennato che ha messo a dura prova anche i migliori corridori, e il risultato è stato un numero altissimo di ritirati lungo il percorso.
Alle difficoltà altimetriche si sono aggiunte le condizioni estreme del Ruanda: l’umidità soffocante e l’altitudine di Kigali hanno reso la gestione dello sforzo un’impresa per pochi, come dichiarato ad esempio da Giulio Ciccone nel post gara.
Il momento decisivo è arrivato quando Tadej Pogacar ha rotto gli indugi a circa 100 chilometri dall’arrivo. L’attacco dello sloveno ha fatto letteralmente esplodere la corsa: il gruppo si è frantumato in più tronconi e da lì in poi è stata una gara di resistenza a livello individuale, con praticamente tutte le squadre distrutte.
Alla fine, soltanto trenta corridori hanno tagliato il traguardo. L’ultimo classificato è stato l’eritreo Amanuel Ghebreigzabhier, arrivato con oltre dodici minuti di distacco. Un dato storico: non si vedeva un Mondiale con così pochi arrivati da Duitama 1995, in Colombia, quando al termine di una prova leggendaria furono appena in venti a concludere la corsa.