Il Mondiale di Evenepoel è stato condizionato da un incidente meccanico mal gestito, con la bici di scorta che non soddisfa il belga. Poi sistemano la sua, ma intanto lo sloveno…
Evenepoel in lacrime, seduto per una decina di minuti a terra al traguardo. Immobile, la testa tra le mani, ogni tanto una goccia che scendeva sotto gli occhiali. Il belga, già oro nella cronometro, sognava una doppietta con la corsa in linea che al Mondiale non era mai riuscita a nessuno. Però la sua corsa è finita a 104 km dall’arrivo sul Mont Kigali, sotto la devastante accelerazione di Pogacar, Del Toro e Ayuso. Ma… forse la corsa poteva andare diversamente. Perché in quel momento si vedeva che Remco pedalava con difficoltà e aveva perso posizioni. Molto strano, aveva fatto tirare i compagni fino a quel momento. Poi colpi ripetuti sulla sella e una pedalata innaturale. Un primo cambio di bici, tra quella color oro e una nera, quindi un altro cambio, stavolta sulla salita finale in pavé, quando mancano 75 km alla conclusione e Pogacar era ad appena 40″. E si vede Evenepoel nervosissimo, che se la prende con tutti e prende a calci l’aria… con ottima coordinazione, visto che era stato capitale della Nazionale belga di calcio Under 15. Poi finalmente Remco ritrova la sua bicicletta d’oro, e da allora inizia una seconda parte di gara. Perché negli ultimi 50 chilometri va fortissimo, stacca tutti gli altri rivali come Healy, Skjelmose e Ciccone, e nel finale va esattamente alla stessa velocità di Pogacar. Solo che il vantaggio dello sloveno è incolmabile, e Evenepoel non può far meglio del secondo posto a 1’28” dallo sloveno.
MA CHE E’ SUCCESSO?—
La verità arriva nel dopo-tappa, e ne parla il meccanico del Belgio, Dario Kloeck, cugino di Remco: “Abbiamo misurato tre volte la sua bici, la sella era alla stessa altezza della sua altra bici”. Questo perché Remco non si trovava a proprio agio con la bici dal telaio nero, che riteneva non avere la stessa inclinazione dell’altra. Ancora il meccanico Kloeck: “In verità la sella della sua prima bici (quella color oro, ndr) si è rotta perché Remco è finito in una buca poco prima del Mont Kigali. Ha corso a lungo con una bici rotta, la sella era scesa di due centimetri. Si è rotto il morsetto che la regge e la sella si è inclinata verso il basso. Non c’era niente da fare”. Per Remco, appuntamento all’Europeo di settimana prossima: mercoledì la crono contro Ganna, domenica la prova in linea contro Pogacar e Vingegaard.