L’epicentro delle incursioni di droni sospetti resta il fianco nord-orientale, ma l’onda d’urto travalica i confini: in Europa si parla ormai senza esitazioni di “guerra ibrida” con Mosca. E a rendere ancora più cupo il quadro è stato Volodymyr Zelensky, avvertendo che “l’Italia potrebbe essere la prossima”. A tranquillizzare gli italiani ci pensa il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Putin ha un’aggressività inaccettabile, però non credo assolutamente che voglia attaccare l’Italia, questo lo posso smentire. Comunque, la nostra difesa aerea è sempre vigile e attenta. L’efficienza dell’aeronautica militare è sempre alta sia a terra sia in cielo, quindi gli italiani possono stare tranquilli”, ha detto il vicepremier a margine della festa di Forza Italia a Telese Terme. “Non dobbiamo drammatizzare – ha aggiunto – non ci risulta nulla di preoccupante per il nostro Paese, voglio rassicurare tutti. Ho parlato anche con Crosetto stamattina, ci siamo consultati, tranquillizziamo tutti”.
L’allarme droni nei cieli
Dopo il sorvolo sull’aeroporto di Copenaghen che martedì ha scosso i cieli danesi, nuovi velivoli non identificati sono comparsi sopra la più grande base militare del Paese scandinavo, alimentando l’allarme su azioni che – nel monito del commissario Ue Valdis Dombrovskis – “non sono certo errori”, bensì “provocazioni” calcolate dal Cremlino per testare fino a dove possa spingersi. Dalle Nazioni Unite il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha ribaltato le accuse: Mosca “non ha mai avuto né ha intenzione di attaccare Paesi della Nato o dell’Ue” e “qualsiasi aggressione contro il mio Paese incontrerà una risposta decisa”. Da Kiev, il controcanto di Zelensky non si è fatto attendere, con nuove accuse a Putin di “testare la resistenza degli europei” per ridurre gli aiuti all’Ucraina in vista dell’inverno.
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Come reagiranno i paesi europei?
Anche a Bruxelles la diagnosi è netta. “Assistiamo a ogni tipo di azione russa: dalla disinformazione al sabotaggio, fino all’uso dell’immigrazione clandestina come arma”, ha denunciato Dombrovskis ai microfoni di France24 con la sensibilità particolare di chi viene da Riga e vede le ambizioni imperiali del Cremlino non fermarsi all’Ucraina. Da qui la spinta di Bruxelles sul “muro di droni”, una barriera tecnologica concepita per respingere incursioni e provocazioni. Ma il dibattito va oltre: Varsavia ha già annunciato di essere pronta ad abbattere velivoli sospetti e, stando alle rivelazioni della Bild, anche Berlino valuta di autorizzare i propri militari a farlo.
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Droni nei cieli d’Europa, Nato e Ue sono in grado di difendersi?