Comincia con una vittoria e una sconfitta il cammino delle franchigie italiane nello United Rugby Championship 2025-26. Le Zebre cominciano con una vittoria casalinga per 31-28 su Edimburgo dopo una partita piena di emozioni e ribaltamenti di fronte, con la squadra di Brunello che va due volte in vantaggio e poi viene raggiunta e alla fine ha la meglio con un piazzato di Farias allo scadere. Serata difficile invece per il Benetton, sconfitto 26-15 da Connacht: la trasferta di Galway si conferma uno degli impegni più complicati per i biancoverdi, che dopo essere andati sotto dopo pochi minuti non sono riusciti a cambiare l’inerzia del match.
Zebre: un grande inizio
Al Lanfranchi di Parma le Zebre sono partite alla grande. Nei primi 20 minuti funziona praticamente tutto: la maul (con la meta di Di Bartolomeo), il breakdown che di fatto spegne qualsiasi tentativo offensivo di Edimburgo (che deve tentare addirittura un drop da metà campo con Healy, fuori di poco) e ovviamente il gioco aperto, specialità della casa con la quale la squadra di Brunello segna una seconda meta meravigliosa. Dal primo break di Fusco al riciclo per Hasa che con un gioco di prestigio tiene vivo il pallone, fino alla carica di Ruggeri e alla finalizzazione di Pitinari. Nel momento migliore il cartellino rosso a Licata per un placcaggio alto cambia le carte in tavola: la squadra di Brunello comincia a soffrire e gli scozzesi vanno in meta 2 volte in 6 minuti con McConnell e Bradbury. Ciò che colpisce, in questo frangente, è la stabilità delle Zebre, che comprendono il momento, sanno di dover soffrire e tengono duro, tanto che Edimburgo non ha altre occasioni nei minuti successivi e prende addirittura una meta con l’uomo in più: la segna Gesi con una grande cosa dopo un’invenzione di Stavile, il migliore in campo.
Anche nel secondo tempo si ripete l’alternanza tra momenti di dominio e di sofferenza, con le Zebre brave a gestire entrambi nel modo migliore: al 44’ Fusco si mette in proprio e segna la quarta meta (mettendo in cascina già il primo punto), poi Edimburgo si affida a una grande panchina, mettendo dentro Schoeman, Skinner, Watson e Van der Merwe. La prima reazione è inevitabilmente veemente, con Vellacott che marca al 50’, poi il giallo a Pitinari complica le cose in un secondo tempo dal ritmo molto spezzettato che favorisce quindi la squadra scozzese, togliendo ritmo alle Zebre che faticano a costruire altre occasioni. Al 74’ arriva la meta del pareggio con Harrison. L’impressione è che le Zebre siano un po’ in debito d’ossigeno, ma non mollano e anche nella difficoltà non concedono opportunità per ribaltare la partita. Anche perché in campo c’è un grandissimo Lorenzo Pani – grande ritorno dopo due lunghissimi infortuni – che ogni volta che può rispedisce al mittente gli scozzesi con calci da oltre 50 metri. Alla fine tutta questa sofferenza paga, perché una grande mischia (ottimo l’ingresso di Buonfiglio e soprattutto di Neculai, che dall’altra parte aveva Schoeman) conquista nel finale il calcio di punizione che vale la vittoria. La posizione non è per niente facile, e Farias – all’esordio in URC – con grande freddezza (e con l’aiuto del palo) trova i 3 punti che valgono una grande vittoria per 31-28.
Benetton: serata storta a Galway
Giocare in casa di Connacht è un incubo per chiunque, e anche la prima giornata dell’URC 2025-26 lo ha confermato. Gli irlandesi hanno messo subito la partita sul loro binario preferito: fisicità, multifase avanzanti e logoranti e gioco aereo, aiutati anche dalla gran partita di Josh Ioane che finché è stato in campo ha fatto la differenza. Proprio Ioane ha marcato la prima meta del match e ha poi ispirato la seconda – ad opera di Laughton – con un break in mezzo al campo. La difesa del Benetton ha fatto fatica a trovare le contromisure adatte, concedendo qualche spazio di troppo e non riuscendo ad essere avanzante nei placcaggi (alla fine saranno 28 i difensori battuti dagli irlandesi) concedendo quindi alla squadra di Lancaster possesso e territorio. Con l’ingresso di Carthy il gioco di Connacht si è fatto più prevedibile e i biancoverdi sono riusciti a rimanere in partita con il piede di Umaga e con alcune prestazioni difensive notevoli come quelle di Negri (21 placcaggi riusciti), Niccolò Cannone, Menoncello, Spagnolo e Lamaro, tra le note più positive del match.
Proprio Menoncello è stato il più pericoloso in attacco: protagonista sia della meta annullata a Ratave sia di quelle segnate da Lynagh e Garbisi nella ripresa. Proprio la marcatura dell’ala biancoverde sembrava propiziare un secondo tempo ben diverso rispetto al primo, ma il giallo a Lamaro e l’immediata meta di Tierney-Martin hanno riportato il match dalla parte degli irlandesi. Il secondo tempo è stato molto spezzettato, con il Benetton che ha costruito tanto (bene anche Umaga e molto ordinato Gallager) ma ha sprecato tantissimo, soprattutto in rimessa laterale. La meta di Jensen al 73’ è forse una punizione eccessiva che vale il bonus a Connacht, mentre la meta di Garbisi ha reso il punteggio meno amaro per il 26-15 finale.