Se c’è una serie horror entrata nel cuore dei giocatori quanto Resident Evil, quella è Silent Hill senza alcun ombra di dubbio. Iniziata sulla prima PlayStation nel lontano 1999, il brand targato Konami è divenuto un nome iconico del suo genere di appartenenza, regalando paure ed emozioni indelebili ai fan.
Il franchise è tornato in piena attività grazie a nuove iterazioni pubblicate negli ultimi anni, tra cui il recente ed ottimo Silent Hill f, ma qual è il Silent Hill più bello in assoluto? Scopriamolo attraverso una classifica incentrata sulla serie intera, spin-off inclusi (e con la sola eccezione della Silent Hill HD Collection, essendo una raccolta comprensiva del secondo e terzo episodio).
12 – Silent Hill The Short Message
Il Silent Hill che ha segnato il rilancio della serie dopo oltre un decennio di assenza si è rivelato anche il peggiore fin qui pubblicato da Konami. Silent Hill The Short Message è uno spin-off di minore portata e fortemente incentrato sulla narrativa, ma non è riuscito a convincere per storia, gameplay e caratterizzazione dei personaggi rivelandosi un prodotto dimenticabile. Il metascore di 52 è lì a testimoniarlo.
11 – Silent Hill Book of Memories
Fino all’inizio del 2024 lo spin-off per PlayStation Vita è stato l’ultimo gioco inedito di Silent Hill fin qui pubblicato essendo uscito all’ottobre del 2012 negli USA, per poi arrivare nei mesi successivi anche in Europa e Giappone. E almeno stando alla media Metacritic si tratta di uno degli esponenti peggiori che non riesce a superare il 58. Il radicale cambio di formula, ora un dungeon crawler a tinte horror, unito ad un focus sul multiplayer, non hanno convinto critica e pubblico, e Silent Hill Book of Memories è stato ben presto dimenticato da tutti.
10 – Silent Hill Downpour
L’opera sviluppata da Vatra Games non è riuscita ad ottenere grandi fortune al momento della sua uscita nel 2012. Il metascore delle edizioni PS3 e Xbox 360 arriva rispettivamente a 64 e 68, numeri che lo rendono il meno riuscito del filone principale. Nonostante una storia intrigante così come le tipiche atmosfere coinvolgenti del brand, Silent Hill Downpour non ha convinto fino in fondo a causa di un sistema di combattimento molto macchinoso ed i problemi tecnici hanno impedito a questo capitolo di spiccare il volo.
9 – Silent Hill Homecoming
Quinto capitolo del filone principale, Silent Hill Homecoming si è presentato sul mercato con uno stile maggiormente improntato verso l’Action rispetto ai suoi predecessori, pur continuando a mantenere intatta la sua essenza survival horror. Ciò però non è bastato per portarlo al vertice del brand: oltre ad un gameplay che non è riuscito a convincere del tutto, le perplessità maggiori sono rivolte soprattutto al comparto narrativo, non ritenuto all’altezza degli standard della serie. I metascore di 71 su PS3, 70 su Xbox 360 e 64 su PC sono lì a testimoniarlo.
8 – Silent Hill 4 The Room
Silent Hill 4 The Room era un esperimento piuttosto curioso e particolare all’interno del franchise: per la prima volta, infatti, la cittadina nebbiosa di Silent Hill non è lo scenario principale dell’avventura, incentrata invece sull’appartamento maledetto in cui il protagonista Henry Townshend è intrappolato e sui suoi ripetuti tentativi di fuga che lo portano ad affrontare orrori ed atrocità indicibili. Nonostante il cambio di stile, però, Silent Hill 4 non riesce a compiere un effettivo balzo qualitativo in avanti, complice anche l’elevata caratura dei suoi diretti predecessori. Il quarto capitolo raggiunge comunque un buon 76 su Metacritic relativo alle versioni PS2 e Xbox, mentre l’edizione PC appare meno curata come testimonia la media di 67.
7 – Silent Hill Origins
Prequel del primo capitolo, Silent Hill Origins segna l’esordio della serie su un sistema portatile, nello specifico PlayStation Portable. La sostanza comunque non cambia: il gioco offre sempre il consueto mix di azione, atmosfere horror, esplorazione e rompicapi che hanno fatto la fortuna della serie, presentandosi dunque molto simile ai titoli maggiori. Silent Hill Origins non ha dunque alcuna pretesa di dimostrarsi originale, ma ciò non gli impedisce comunque di ottenere una buonissima media di 78 su Metacritic. Meno impressionante la successiva conversione PS2, che non supera il metascore di 70.
6 – Silent Hill Shattered Memories
Silent Hill Shattered Memories è da intendersi come una profonda reinterpretazione dello storico episodio originale. Pur avendo sempre come protagonista Harry Mason e con una premessa narrativa analoga al titolo del 1999 che lo porta a raggiungere la cittadina omonima per cercare la figlia scomparsa, tutto il resto è sviluppato in maniera totalmente diversa: gameplay, scenari, trama e personaggi sono infatti ben diversi rispetto al primo Silent Hill, e non sempre riescono a pareggiarne le qualità. In ogni caso resta un esperimento molto curioso ed interessante che esprime al meglio le sue potenzialità con la versione Wii, premiata con un metascore di 79. Le edizioni PS2 e PSP, invece, raggiungono rispettivamente medie di 77 e 73.
5 – Silent Hill 3
Uno degli episodi più amati della serie, Silent Hill 3 è un diretto seguito del classico originale con protagonista Heather Mason, figlia di Harry, coinvolta in una vicenda strettamente collegata agli eventi vissuti dal padre molti anni prima. I toni dell’avventura si fanno ancora più macabri ed angoscianti rispetto ai primi due capitoli, mentre in termini audiovisivi il terzo gioco compie un netto balzo in avanti rivelandosi ancora più curato ed al passo con i tempi. Oltre ad enigmi ben strutturati ed ambientazioni che restano ben impresse nella mente, Silent Hill 3 colpisce anche per la sua storia intrigante ed i suoi sviluppi imprevedibili. La versione PS2 si porta dunque a casa un pregevole metascore di 85, ben superiore a quanto ottenuto dal meno riuscito porting PC, che si ferma a 72.
4 – Silent Hill f
Disponibile dal 25 settembre 2025, Silent Hill f è una delle iterazioni più particolari della serie Konami, ambientato nel Giappone degli anni ’60 e con protagonista la studentessa Hinako Shimizu, alle prese con i terribili orrori che hanno invaso la cittadina di Ebisugaoka. Ma proprio il suo stile ludico, narrativo e stilistico molto unico rendono Silent Hill f un Survival Horror intrigante e che vale la pena approfondire pad alla mano. E l’accoglienza è stata anche molto positiva, alla luce dell’86 di metascore raggiunto con le versioni PC e PS5. Silent Hill è dunque tornato con forza, in attesa di altri nuovi giochi ancora come il già annunciato remake del primo Silent Hill.
3 – Silent Hill
Dove tutto ha avuto inizio. In un’epoca in cui il genere dei survival horror entrava tra le preferenze dei giocatori grazie all’enorme successo di Resident Evil, Silent Hill si rivelò la sua perfetta alternativa. Laddove l’opera Capcom puntava più su un horror di tipo splatter basato più sull’azione, il terrore ed i jumpscare, la proposta di Konami puntava invece forte su atmosfere angoscianti e risvolti psicologici, portando i giocatori ad esplorare l’oscura e sinistra Silent Hill, una città completamente avvolta nella nebbia e popolata da creature partorite dai peggiori incubi possibili. Silent Hill è così divenuto un classico istantaneo, capace di raggiungere un metascore di 86.
2 – Silent Hill 2 Remake
Rifare un horror epocale come Silent Hill 2 era un’impresa decisamente complessa e rischiosa, ma Bloober Team è riuscita a rendere al meglio giustizia a un classico del genere ancora oggi amatissimo in tutto il mondo. Silent Hill 2 Remake ripropone in chiave moderna l’angosciante orrore vissuto da James Sunderland nella cittadina nebbiosa con un gameplay in linea con i Survival Horror odierni, alcune azzeccate novità ed aggiunte, e tutta la potenza narrativa e concettuale dell’opera del 2001. Metacritic parla chiaro: Metascore di 86 su PS5 e di 87 su PC, segno di un lavoro di grande valore che ha permesso a tutti di riscoprire una perla di inestimabile valore con una secchiata di modernità che l’ha reso imperdibile ancora oggi.
1 – Silent Hill 2
Ancora oggi Silent Hill 2 è considerato da appassionati e addetti ai lavori il miglior gioco della serie, e non c’è da sorprendersi se ha ottenuto questa fama. Oltre a perfezionare quanto fatto dal predecessore grazie alle potenzialità delle console a 128-bit, l’avventura di James Sunderland ha conquistato tutti con una delle storie più profonde e coinvolgenti mai viste in un videogioco, oltre ad un level design da manuale e un accompagnamento musicale semplicemente immenso. Il tutto senza scordare una qualità degli enigmi elevatissima ed atmosfere così immersive da rapire letteralmente il giocatore, tenendolo incollato allo schermo desideroso di scoprire come andrà a finire l’incredibile viaggio di James. Metacritic parla chiaro: 89 la media raggiunta su PS2, la versione migliore. Le successive riedizioni Xbox e PC hanno raggiunto rispettivamente 84 e 70, ma ciò non ha intaccato la magnificenza del capolavoro originale.