Max Verstappen non smette di sorprendere. Il campione olandese ha scelto di mettersi alla prova su un terreno tanto affascinante quanto insidioso: il leggendario Nordschleife. E l’esordio non poteva essere più clamoroso. Alla sua prima apparizione nella Nurburgring Langstrecken-Serie (NLS), ha conquistato la vittoria nella 4 Ore del Nurburgring, nono appuntamento stagionale. E lo ha fatto a bordo di una Ferrari 296 GT3 insieme al pilota inglese Chris Lulham sotto i colori di Emil Frey Racing.

Una vittoria netta, costruita con freddezza, velocità e una maturità sorprendente per chi, fino a ieri, non aveva mai preso parte a una gara endurance sul circuito più impegnativo al mondo.

La gara

La cornice era di quella delle grandi occasioni. Oltre 110 vetture al via, divise nelle varie categorie. Il clima autunnale ha concesso asfalto asciutto e temperature fresche, condizioni ideali per spingere al massimo ma senza mai abbassare la guardia su una pista che non perdona.

Il “Green Hell”, come definito da Jackie Stewart, rimane infatti uno dei tracciati più difficili del motorsport. Un circuito che si compone di 25,3 km di saliscendi, curve cieche, cambi di asfalto e oltre 170 curve che non lasciano respiro. Vincere qui non significa soltanto andare veloce, ma anche saper gestire traffico, imprevisti e incidenti che possono neutralizzare la corsa con le frequenti procedure di “codice 60”, che obbligano i piloti a rallentare drasticamente.

Partenza lampo

Dopo un’ottima qualifica conclusa al terzo posto, Verstappen ha preso il volante per il primo stint. La procedura di partenza lanciata ha visto il campione di F1 scattare con la sua consueta aggressività. Alla prima curva la Ferrari 296 GT3 era già in testa.

Dietro di lui la Ford Mustang GT3 #6 di Frank Stippler e la Aston Martin Vantage AMR GT3 EVO #34 di Christian Kroges, partita dalla pole. In pochi giri Verstappen ha imposto il proprio ritmo, lasciando intravedere una netta differenza di passo.

Nonostante il traffico delle categorie inferiori, al quarto giro l’olandese ha realizzato il suo miglior tempo personale. Il cronometro si è fermato con il tempo di 7:51.514″, appena due secondi oltre il record assoluto della NLS. Segno che l’adattamento al nuovo ambiente è stato immediato.

Pit stop perfetto e dominio

Dopo sette giri, Verstappen è rientrato per il primo pit stop. Carburante, cambio gomme e uscita dai box da leader, con 23 secondi di margine sulla Mustang #6.

Il secondo stint è stato un crescendo. Giro dopo giro, Verstappen ha ampliato il vantaggio fino a portarlo oltre il minuto, segno di una gestione impeccabile sia del traffico che del degrado gomme. Al termine della sua seconda sosta, il volante è passato nelle mani di Chris Lulham, con la Ferrari saldamente al comando.

Lulham completa l’opera

Se per Verstappen la sfida era impressionare al debutto, per Lulham l’obiettivo era non sprecare il capitale accumulato. L’inglese ha affrontato l’ultima parte di gara con maturità, resistendo alla pressione degli avversari.

Due lunghi “codice 60” hanno infatti compresso parzialmente il vantaggio, che da oltre 40 secondi si è ridotto a poco più di 20 nei confronti della Mustang #9. Ma Lulham non ha sbagliato nulla e, dopo l’ultimo pit stop, ha mantenuto la concentrazione fino alla bandiera a scacchi.

Il cronometro ha sancito la vittoria della Ferrari di Emil Frey Racing, un successo che resterà negli annali non solo della NLS ma anche della carriera di Verstappen.

Il tre volte campione del mondo di F1 non ha nascosto la propria emozione dopo il traguardo:

“È stato fantastico! Durante i miei primi due stint la macchina era incredibile. Dopo le qualifiche sapevo che saremmo stati competitivi sull’asciutto. Non abbiamo commesso errori e il traffico è stato gestibile. Vincere al debutto su questa pista è qualcosa di incredibile”.

Verstappen ha anche aperto uno spiraglio sul futuro:

“Naturalmente il nostro obiettivo è la 24 Ore del Nurburgring. Non so se potremo correrla già il prossimo anno, ma di certo accumulare esperienza in altre gare NLS sarà fondamentale”.

Anche Lulham, raggiante sul podio, ha sottolineato l’importanza di questo risultato:

“La macchina è stata fenomenale. Il traffico e i vari incidenti non hanno reso facile la mia parte, ma siamo stati solidi. Devo ringraziare Emil Frey Racing e Verstappen.com Racing per avermi dato questa opportunità”.

La determinazione

È raro vedere un pilota di F1 cimentarsi con le GT3 nel pieno della propria carriera. Spesso queste esperienze arrivano a fine percorso. Verstappen, invece, lo fa adesso, con la determinazione di chi vuole crescere anche come pilota.

L’olandese non si accontenta dei successi in F1 ma cerca nuove sfide, con la consapevolezza che l’endurance è un terreno che mette a nudo capacità diverse, dalla gestione del traffico alla sensibilità nell’interpretare il passo gara, fino alla cooperazione con i compagni di squadra.

Emil Frey Racing e Ferrari

La Ferrari 296 GT3 si conferma una vettura competitiva anche sul terreno insidioso del Nordschleife. La collaborazione con Emil Frey Racing, squadra svizzera con grande esperienza nelle corse GT, ha permesso a Verstappen e Lulham di avere un pacchetto affidabile e veloce già dai primi giri.

Per Ferrari, questa vittoria ha anche un valore simbolico, riportare il Cavallino Rampante al successo sul tracciato più duro del mondo, in un campionato storicamente dominato da Porsche, BMW e Audi.

Un debutto che scrive la storia

L’affermazione di Max Verstappen nella 4h del Nurburgring non è solo una vittoria sportiva. È un messaggio chiaro: il talento dell’olandese travalica la F1 e può esprimersi ad altissimo livello anche nelle gare endurance.

Molti campioni del passato hanno tentato la strada del Nordschleife, ma pochi hanno avuto il coraggio di affrontarlo al debutto in GT3 e nell’apice della loro carriera. Verstappen, ancora una volta, ha dimostrato di essere uno dei migliori piloti al mondo.

Lo sguardo al futuro

Il calendario di Verstappen in F1 resta naturalmente la priorità, ma la possibilità di vederlo alla 24 Ore del Nurburgring nel prossimo futuro fa già sognare gli appassionati. Sarebbe un banco di prova epocale, in cui confrontarsi con i maestri dell’endurance e scrivere un nuovo capitolo della propria leggenda.

Per ora resta la gioia di un esordio perfetto con pole sfiorata, ritmo da record, gestione impeccabile e vittoria. Un debutto che fa storia e che probabilmente sarà solo il primo passo di un’avventura ancora più grande.