Genova per Gaza in un sabato 27 settembre denso di appuntamenti, con il clou in serata, un’ampia partecipazione alla fiaccolata che ha attraversato la città, si parla di almeno 20mila persone. Al pomeriggio c’è stata un’altra manifestazione tra via Fanti d’Italia, zona Stazione Marittina, e San Benigno, ma anche l’assemblea dei portuali europei al Cap.
Fiaccolata e veglia di preghiera
In serata, come detto, nuovo corteo per sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, la seconda fiaccolata dopo quella del 30 agosto che aveva portato quasi 50mila persone in piazza. Tantissimi genovesi hanno nuovamente raccolto l’invito di Music For Peace e degli organizzatori e si sono riversati in strada a decine di migliaia, attraversando la città dal raduno in via Balleydier fino al centro.
Salis e Bucci in cattedrale
E proprio in piazza Matteotti c’è stato il ricongiungimento con chi ha invece partecipato alla veglia per la pace e contro tutte le guerre organizzata dalla Diocesi attraverso l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, alla quale hanno preso parte sia Silvia Salis che Marco Bucci. Il presidente della Regione Liguria, a margine della veglia, ha dichiarato: “Il mondo sta vivendo una situazione difficile. Questa veglia della Comunità di Sant’Egidio ci ricorda che la pace, spesso data per scontata, in molte aree è un miraggio. I conflitti tra Ucraina e Russia, e tra Israele e Palestina, scuotono le nostre coscienze, ma non dobbiamo dimenticare anche tutti gli altri Paesi segnati dalla guerra, come ci invita l’arcivescovo”.
Salis: “Siamo qui per dire Palestina libera”
La sindaca di Genova Silvia Salis ha invece raggiunto i manifestanti in corteo e ha parlato in piazza Matteotti tra gli applausi: “Non possiamo accettare di fare un passo indietro, siamo qui per dire a gran voce Palestina libera. Sono orgogliosa di essere la sindaca di questa città”.
“Bloccato il carico bellico della nave Zim”
Da segnalare che, a inizio manifestazione, una parte di manifestanti si diretta verso varco Etiopia per bloccarlo dopo che è circolata la notizia dell’arrivo di una nave della Zim (società israeliana), in serata dall’Usb hanno spiegato: “I portuali di Genova organizzati con il Calp e l’Usb hanno impedito il carico della nave Zim New Zealand di materiale bellico diretto a Israele, occupando il Terminal Spinelli e proclamando immediatamente lo sciopero. Pochi minuti fa, attorno alle 22, si è avuta conferma che la nave sta abbandonando il porto senza aver caricato i container. A Genova non c’è spazio per i traffici di armi, non c’è spazio per le complicità con il governo genocida di Israele. Con la Palestina nel cuore”.
Viabilità e corteo, gli aggiornamenti
Ore 23:45: la polizia locale comunica che la viabilità è stata ripristinata e le manifestazioni sono terminate.
Ore 22:30: via Buozzi chiusa al transito, due cortei in movimento in zona centro.
Ore 22:15: riaperto lungomare Canepa in direzione ponente.
Ore 21:40: piazza Corvetto chiusa direzione ponente – galleria Nino Bixio.
Ore 21:15: chiuse via Milano, via Buozzi e lungomare Canepa per il corteo.
Ore 20:30: modifiche alla viabilità tra via Di Francia, lungomare Canepa e zona centro.
Ore 20:15: chiusa la strada Guido Rossa (dicrezione levante) al transito. Traffico deviato verso la rotatoria della Fiumara. Riaperta alle 20:30, richiusa alle 21:15.
Ore 19:45: in via Albertazzi chiusura per corteo, per imbarchi traghetti sono aperti i varchi Stazione Marittima e Limbania.
Ore 19:15: via di Francia, rotatoria con via Milano, via Milano e ponte eolicoidale, modifiche alla viabilità.
Fiaccolata a Genova, quando parte
Concentramento alle ore 19 in via Balleydier, davanti alla sede di Music for Peace, con partenza in direzione centro alle ore 20:30. “Nessuna bandiera di partito solo quelle della Palestina e dell’umanità delle persone”, ha sottolineato Stefano Rebora, presidente della onlus genovese che ha promosso la fiaccolata.
Il percorso del corteo
Il corteo attraversa anche questa volta la città, con arrivo in centro. Previsto il passaggio da via Milano, via Buozzi, salita don Gallo fino ad arrivare a Principe. A questo punto discesa in via Balbi per un passaggio dal rettorato occupato dagli studenti da alcuni giorni. Poi passaggio per le gallerie Bixio e Garibaldi, via Roma fino ad arrivare in piazza De Ferrari e infine nella vicina piazza Matteotti. Qui il corteo si è unito al gruppo che ha partecipato alla veglia in cattedrale lanciata dall’arcivescovo Marco Tasca con inizio alle ore 20:30.
Stop agli alimenti ad alto valore energetico
Ieri Stefano Rebora di Music For Peace ha anche denunciato il blocco da settimane di trecento tonnellate di aiuti umanitari per Gaza. Secondo quanto spiegato dal presidente della onlus la Jordan Hashemite Charity Organization (Jhco) incaricata di gestire i passaggi dei convogli avrebbe chiesto di eliminare dai pacchi biscotti, marmellata, miele e altri alimenti ad alto valore energetico, fondamentali per donne e bambini.
Nel pomeriggio altro corteo
Nel pomeriggio c’è stato anche un altro corteo partito alle 15:30 da via Fanti d’Italia con destinazione San Benigno, che ha creato forti disagi al traffico tra la zona della stazione marittima, Dinegro, via Cantore, via di Francia e San Benigno. Un appuntamento lanciato sui social anche dal Calp con un volantino in cui si legge: “Contro la guerra e contro la Nato, contro il Genocidio in Palestina. Solidarietà alla resistenza palestinese. Con il cuore a Gaza e gli occhi puntati sulla Global Sumd Flotilla”.
Assemblea dei portuali europei al Cap di Genova
Nel pomeriggio si è anche svolta un’assemblea pubblica al Cap di Genova in una due giorni di meeting internazionale dal titolo ‘i lavoratori portuali non lavorano per la guerra’. Hanno partecipato delegazioni provenienti da vari Paesi d’Europa come Francia, Grecia, Paesi Baschi, Cipro, Slovenia, Germania. Lo ha reso noto il sindacato di base Usb. Condiviso un documento su una piattaforma di 4 punti: “Stop al genocidio del popolo palestinese e l’occupazione israeliana; apertura immediata di corridoi umanitari; porti chiusi per le armi e aperti per la pace; stop a rearm EU che sottrae enormi risorse a serivi pubblici essenziali”. Il documento impegna le organizzazioni e lancia una giornata comune di lotte coordinate nei porti europei e mediterranei.