Arriva in Val Bidente il progetto ‘Infermiere di Famiglia e Comunità’, promosso dall’Ausl Romagna nel distretto di Forlì. “L’infermiere di famiglia è la nuova figura pensata per migliorare l’assistenza territoriale e le relazioni con i servizi ospedalieri. È il professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, con competenze specialistiche nell’area delle cure primarie e sanità pubblica. Un ambito di responsabilità per l’infermiere – si legge nella nota del distretto forlivese – che ha l’obiettivo di avvicinare le persone, specialmente quelle più fragili, e mettere in rete i professionisti e le risorse della comunità. L’applicazione di tale modello nel territorio dei Comuni di Civitella, Galeata e Santa Sofia garantirà l’anticipazione dei bisogni socio-sanitari e la mappatura delle fragilità sul territorio, anche al fine di contenere lo sviluppo di disabilità dovuta a patologie croniche e offrire un’assistenza più personalizzata. Questa nuova funzione delle cure territoriali prevede prevede un’assegnazione diretta di circa tremila assistiti a ciascun operatore”. Si tratta perciò di “un punto di riferimento per il primo livello di bisogno, in fase preventiva e curativa, in ambulatorio e al domicilio, con interventi di assistenza diretta o mirati allo sviluppo di iniziative comunitarie”.
Dopo il primo incontro domani sera (ore 20.30, al centro culturale Pertini di Santa Sofia), si prosegue giovedì alle 17 al centro culturale di via Cenni 10 a Galeata. Martedì 7 ottobre, alle 20.30, nella sala consigliare di viale Roma 19 a Civitella.
o. b.