Il cuore delle donne può essere fragile a tutte le età e in tutte le fasi della vita. In gravidanza lo è molto più di quello degli uomini, perché è costretto a lavorare il doppio. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, focalizziamoci con gli esperti sulle differenze di genere legate a questo prezioso organo.

Quando il dolore uccide: il lutto intenso può spezzare davvero il cuore

Cuore in gravidanza: cosa accade

Con l’avvicinarsi del terzo trimestre di gestazione il volume di sangue aumenta fino al 60%, costringendo il cuore a un ‘superlavoro’ che accelera il battito cardiaco. Sebbene la maggior parte delle donne gestisca questi cambiamenti senza problemi, per quelle con patologie cardiache preesistenti o con una predisposizione, i rischi possono essere elevati. Secondo uno studio condotto della NYU School of Medicine, pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, il rischio è fino a 5 volte più alto tra le donne dai 35 ai 39 anni d’età, mentre è 10 volte più alto tra le donne over 40. Eppure la salute cardiovascolare femminile resta sottovalutata, sia in clinica che nei laboratori di ricerca. È questo l’allarme lanciato dagli specialisti del GISE – Società Italiana di Cardiologia Interventistica.

Lo Studio

Sono state analizzate quasi 50 milioni di nascite negli Stati Uniti tra il 2002 e il 2014. «Lo studio ha mostrato come il rischio di infarto durante e dopo la gravidanza sia in aumento. Anche per la tendenza a posticipare la maternità considerando maggiore la ‘probabilità’ di concomitanti patologie cardiovascolari subentrate nel corso degli anni. La comunità cardiologica ha avvertito forte questa esigenza tanto da stilare nuove Linee Guida sulla gestione clinica e terapeutica della patologia cardiovascolare in gravidanza in tutte le sue peculiarità e insidie», sottolinea la Dottoressa Tiziana Attisano, coordinatrice Gise Women e responsabile della UOSD di Emodinamica all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno.

Cuore in gravidanza: i possibili rischi

Durante la gravidanza, il sistema cardiovascolare subisce notevoli adattamenti per supportare la crescita del feto: aumentano flusso sanguigno, frequenza e gittata cardiaca. «Quando questi cambiamenti procedono senza intoppi, rappresentano un esempio notevole di resilienza. Tuttavia, il cuore può non riuscire a tenere il passo a causa di patologie pre-esistenti o per complicanze legate a condizioni come cardiomiopatia peripartum, preeclampsia ed eclampsia, che mettono a repentaglio la salute sia materna che fetale», – avverteil Dottor Alfredo Marchese, presidente eletto GISE.

Il cuore delle donne

«Il nostro obiettivo è di accendere i riflettori sulle disparità di genere che vede le donne in grande svantaggio rispetto agli uomini. La popolazione femminile, infatti, tende ad essere sottodiagnosticata e sottotrattata in clinica, e sottorappresentata negli studi clinici», spiega il Dottor Francesco Saia, presidente GISE e direttore della SSD di Cardiologia Interventistica all’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico Sant’Orsola. In Italia, ogni 5 minuti una donna viene colpita da un infarto o da un’altra malattia cardiovascolare per un totale di 124mila casi all’anno. La malattia coronarica interessa 1 donna su 9 tra i 45 e i 64 anni e 1 su 3 dopo i 65 anni con un rischio di morte del 31%, più alto del cancro al seno.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA