Si fanno venire a prendere dall’elisoccorso, totalmente illesi (ma si sentivano stanchi), due 20enni ora dovranno pagare quasi 4.700 euro per il “passaggio”. Un costo simile dovrà sostenerlo un altro turista tedesco che sull’Antelao si è spaventato e non voleva tornare a valle a piedi. Ecco come funziona il calcolo della spesa in caso di recupero con l’elisoccorso quando si è illesi.

Pagare l’elisoccorso
di Daniele Loss
(pubblicato su ildolomiti.it il 26 agosto 2025)

I conti arriveranno. E saranno, giustamente, salatissimi. Entrambi ampiamente oltre i 4mila euro.

I tre alpinisti che lunedì 25 agosto 2025, in due diverse circostanze, hanno chiesto l’intervento dell’elicottero del Suem, perché si trovavano in situazioni di difficoltà in alta quota, dovranno coprire interamente i costi degli interventi. Senza “se” e senza “ma”.

Tutti e tre sono infatti risultati “illesi” (fortunatamente per loro, questo sia chiaro), come riporta la nota stampa ufficiale dell’Ulss 1 Dolomiti ed è proprio questo a fare la “differenza”. Una gran differenza, in termini economici. Sì, perché, in caso di ferite o traumi, certificati dal personale sanitario (codice 1, il più “basso”), il costo dell’intervento è coperto interamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

Non in questi due casi, però, perché – come detto – i tre alpinisti non hanno avuto alcuna conseguenza. Il recupero è stato, ovviamente, effettuato ma, trattandosi di quelle che possono essere definite chiamate “evitabili”, allora è già scattata la procedura di contabilizzazione dei costi a carico degli interessati.

Attorno alle 15.20 l’elicottero Falco 1 è dovuto intervenire sulla cima dell’Antelao, a quota 3264 metri, dove un alpinista tedesco di 30 anni è stato colto dalla paura vicino alla croce ed era incapace di riprendere la via per ritornare. Il tecnico di elisoccorso si è calato con un verricello di 25 metri, lo ha assicurato e issato a bordo. Scesi al rifugio Galassi, il 30enne è stato controllato dal medico e l’eliambulanza è rientrata.

Tre ore più tardi, alle 18.20, due ventenni, anch’essi tedeschi, che stavano affrontando la ferrata Dibona al Monte Cristallo, hanno lanciato l’allarme, tramite l’apparecchio Garmin: nel breve testo i due hanno spiegato di essere stanchi e inviato la posizione Gps. Si trovavano a circa 2700 metri di quota: Falco 1 è volato sul target, li ha individuati e i due sono stati issati a bordo in due diverse rotazioni, per poi essere lasciati a Rio Gere, dove avevano parcheggiato l’auto.

I tre non hanno riportato alcuna conseguenza, come detto: sono stati controllati dai componenti dell’equipe sanitaria che hanno certificato l’assenza di traumi e ferite e definiti “illesi”.

E adesso dovranno pagare. Quanto? La tariffa (nella Regione Veneto, NdR) è di 120 euro al minuto (per ogni minuto della durata dell’intervento, il che significa quando l’elicottero rientra) per gli stranieri, 90 euro al minuto per gli italiani. Il tetto massimo è di 7.500 euro per gli italiani, mentre non esiste “limite” per gli stranieri, per i quali il costo è potenzialmente illimitato.

Nei due casi specifici: l’intervento per il recupero del 30enne sulla cima dell’Antelao è durato circa 35 minuti, per un totale di circa 4.200 euro, mentre il recupero dei due alpinisti 20enni in ferrata è durato circa 39 minuti, per una cifra che si aggira attorno ai 4.700 euro (4.680, per la precisione). Da quello che risulta non sono state attivate squadre del Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto: se, invece, i tecnici fossero stati allertati, sarebbe stato messo in conto anche quel costo, che avrebbe fatto lievitare ulteriormente la somma.

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