Sette giorni nei quali è successo di tutto: come sempre la Fashion Week di Milano – in questo caso consacrata alle collezioni per la Primavera-estate 2026 – è un coacervo di eventi, novità, presentazioni, appuntamenti e, soprattutto, sfilate, nel corso dei quali tutte le maison, enormi e piccole, storiche o giovani, classiche o irriverenti mettono in mostra per il pubblico, e danno in pasto agli addetti ai lavori, quel che la loro fantasia e la loro creatività hanno escogitato per la prossima stagione.
Per restare aggiornato sui reali, le celebrity, gli show e tutte le novità dal mondo Vanity Fair, iscrivetevi alle nostre newsletter.
Ognuno a modo suo, ognuno con l’intento di lasciare il segno. Dare atto di tutto quel che è successo in questi giorni sulle passerelle, in front row e, ovunque in città è pressoché impossibile. Noi proviamo a riassumere, per immagini, quel che è rimasto impresso ancora ora ai nostri sguardi. E che ricorderemo a lungo.
Gucci, il primo atto dell’era Demna
Del debutto di Demna alle rediti creative di Gucci con un mega evento che ha aperto la Settimana milanese vi abbiamo già raccontato con dovizia di particolari qui e qui: un film, una pioggia di star, una mega serata indimenticabile che fa sembrare Milano un po’ più Hollywood. Quando si dice partire col piede giusto.

Foto Ipa.
Riccardo GIordano / ipa-agency.netGiorgio Armani, la prima sfilata senza il Re
L’Accademia di Brera tutta per lui, illuminata da centinaia di lanterne, il silenzio commosso rotto solo dal suono del pianoforte, in prima fila tutti gli amici di una vita: in conclusione alla Settimana della Moda di Milano si celebrano allo stesso tempo la gioia dei 50 anni della maison, ma soprattutto la commozione di un anniversario vissuto senza il suo protagonista, recentemente scomparso. C’è emozione ma non tristezza, poesia ma non enfasi. Vogliamo pensare che a lui, a Giorgio Armani, sarebbe piaciuto proprio così.