Il numero 10 è il faro dei bianconeri, però sembra in affanno. I bianconeri studiano come dosarlo fra Villarreal e Milan
Giornalista
29 settembre – 08:08 – MILANO
Il talento di Kenan Yildiz pare non avere confini, il suo fiato sì. Il fatto che all’età di 20 anni si dovrebbe essere meno stanchi che a 30 è un’ovvietà, ma anche il più inesauribile corridore ha bisogno di gestire il proprio corpo, come ogni atleta, conoscendo (e riconoscendo) i picchi di energia e gli inevitabili momenti di riposo di cui si necessita. Ecco, lo status sempre più centrale del numero 10 della Juventus nell’ecosistema di squadra rende complicato per Igor Tudor farne a meno, ma l’impressione è che anche il turco, come altri compagni di squadra finora sempre presenti, si stia avvicinando a un momento in cui sarà inevitabile concedergli almeno mezza partita in panchina.
quel 99%—
Yildiz non è il calciatore più impiegato da Tudor in questo inizio di stagione, ma si parla di briciole. Michele Di Gregorio, Lloyd Kelly e Pierre Kalulu sono rimasti in campo per tutti i 540 minuti disputati dalla Juventus nel 2025-2026, mentre Kenan li insegue a… quattro minuti di distanza. L’allenatore croato lo ha infatti sostituito due volte, al debutto stagionale contro il Parma quando il tabellone segnava 87 minuti e all’esordio in Champions League con il Borussia Dortmund all’89’. Calcolatrice alla mano, il turco ha comunque giocato il 99% dei minuti totali e pertanto è normale notarlo con il serbatoio in esaurimento già dopo un’ora di gioco o poco più. Tudor ha dichiarato che all’intervallo del primo match europeo lo aveva visto “bianco” in volto e a Verona – quattro giorni più tardi – le sue fatiche sono diventate evidenti in più occasioni contro l’Hellas. Visto lo splendido inizio di stagione di cui è stato protagonista, ora i tifosi si aspettano da Yildiz che sia sempre lui a inventare la giocata spacca-partita o risolvi-problemi. A volte, però, l’impressione è che anche il resto della squadra si sia adagiata al suo genio creativo, che però ha ovviamente bisogno dell’apporto di tutti e di una condizione atletica ottimale. Kenan non molla mai, si spolmona avanti e indietro e cerca sempre di inventare come frutto della sua personalità e del suo talento, ma tutta la Juventus – nella testa di Tudor – deve presto responsabilizzarsi all’iniziativa per togliere anche qualche marcatura alla stellina con il numero 10 sulle spalle. Il nodo per l’allenatore, però, è che a certi calciatori è più difficile rinunciare che ad altri e, dopo l’Atalanta, la Signora è attesa da altri due impegni delicatissimi. Mercoledì in Spagna la squadra va in cerca della prima vittoria in Champions League in casa del Villarreal, mentre domenica all’Allianz Stadium arriva il Milan dell’ex Massimiliano Allegri.
La UEFA Champions League, con 185 partite su 203 a stagione, in esclusiva streaming su NOW.
sostituti—
A livello puramente teorico ci sono diversi calciatori che possono prendere il posto di Yildiz in caso di necessità e forse soltanto Edon Zhegrova e Francisco Conceiçao sono tagliati per partire soltanto da destra. Teun Koopmeiners, Vasilije Adzic, Jonathan David e pure Lois Openda possono partire dalla trequarti sinistra seppur leggermente adattati e finora ha sempre giocato Kenan non certo per una mancanza di fiducia di Tudor nelle alternative, ma perché una Juventus in fase di ricostruzione e consolidamento ha bisogno di leader riconosciuti. Se il pilastro di turno mette poi lo zampino in quasi la metà delle reti segnate, allora toglierlo dal campo risulta davvero complesso. Dopo Villarreal e Milan ci sarà la pausa dedicata alle nazionali, ma questo per Yildiz non significa certo riposo visto che la Turchia spera nel suo estro per andare a caccia del pass per il Mondiale del prossimo anno. La sostanza, quindi, è che è possibile che Tudor debba scegliere quando risparmiarlo tra la Spagna e lo Stadium, lanciandolo in quel caso nel secondo tempo. La risposta, come sempre, la cercherà negli allenamenti che ha a disposizione per scorgere indizi sul da farsi. Il dilemma è di quelli davvero complessi: rinunciare al numero 10 in Champions League, dove una vittoria serve come l’ossigeno prima di far visita al Real Madrid, o farlo contro il Milan nello scontro diretto per i piani alti della Serie A? “Sta a me non sbagliare scelte”, ripete sempre Tudor. Palla a lui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA