di
Daniele Sparisci

Lewis e il duello con Leclerc al Gp di Miami: «Troppo tempo per decidere lo scambio di posizioni». Vasseur lo incontra: «Gli ho detto che deve fidarsi di noi, capisco la sua frustrazione»

Il Gp di Miami dominato dalle McLaren di Piastri e Norris ha aggiunto elementi nuovi nella disastrosa partenza di campionato della Ferrari. Tensione fra piloti, frustrazione per le prestazioni della macchina, il risentimento di Hamilton per l’indecisione del muretto. I suoi team radio sarcastici («Aspettate pure a scegliere, se volete fatelo pure davanti a una tazza di thé», «Non stiamo facendo un buon lavoro di squadra», «Volete che lasci passare anche Sainz?») sono diventati la colonna sonora della triste battaglia per il settimo e l’ottavo posto con Leclerc. Quando a inizio stagione i due promettevano di lottare per le doppiette.  Charles, in imbarazzo per un confronto nelle retrovie, ha detto molto poco sul duello: «Meglio parlarne solo con la squadra di certe cose, e comunque zero problemi con Lews». Il monegasco ha spostato l’attenzione sui deficit tecnici, non a caso.  I due erano su strategie diverse: il numero 44 con le gomme più soffici (le medie) aveva un ritmo superiore al monegasco con le dure, il piano era riprendere Antonelli per il sesto posto ma non ha funzionato. 

Lewis: «Avrei potuto dire di peggio…»

Al termine della corsa Hamilton ha avuto un confronto con Fred Vasseur dove ognuno ha esposto il suo punto di vista. I due si conoscono da tempo, Lewis ha corso nelle categorie giovanili sotto la regia del francese. Erano e sono contenti di essersi ritrovati, ma dalla reunion si aspettavano di più. Hamilton ha mostrato il suo carattere da leader, come ci aspetta da uno che ha vinto sette titoli: «Non devo scusarmi se ho ancora voglia di lottare, se sento il fuoco dentro, so che anche in squadra vogliono che sia così. La decisione di invertire le posizioni (con Charles ndr) non è stata abbastanza veloce, avrebbe dovuto essere gestita meglio, ho perso tanto tempo dietro di lui e alla fine ho “bruciato” le gomme». Quanto ai messaggi via radio li ha spiegati così: «So che ad alcuni possono non piacere ma non erano irrispettosi ma soltanto sarcastici. Non ce l’ho né con la squadra né con Leclerc. Volevo che prendessero una decisione in fretta, parleremo tutti insieme di come migliorare. E comunque, l’ho detto a Fred, avrei potuto dire anche cose peggiori alla radio, a tanti altri è capitato (e qui il riferimento sembra essere a Verstappen, spesso esplosivo nelle sue comunicazioni ndr) nel momento di massima pressione. Nelle fasi di lotta non sentirete mai messaggi tranquilli». Del colloquio con Vasseur ha svelato un retroscena: «È venuto nella mia stanza. Gli ho messo una mano sulla spalla: “Ehi calmati, non essere così sensibile. Avrei potuto dire di peggio via radio”».  Infine un augurio: «Lavoriamo da squadra, sistemiamo la macchina e torneremo a competere contro Mercedes e Red Bull». 



















































Vasseur: «Gli ordini erano giusti»

Vasseur cerca di smorzare l’episodio che comunque all’interno del box avrà il suo peso in ottica futura. «A Lewis ho detto che deve fidarsi  di noi». Quanto al ritardo denunciato dal suo pilota sullo scambio delle posizioni commenta: «Non ci abbiamo messo molto, un giro e mezzo. Quando due piloti attuano strategie differenti ci vuole un po’ per capire. Forse avremmo potuto fare meglio ma bisogna sempre calcolare l’effetto del Drs, se chi è dietro va più veloce per questo. E non è mai semplice prendere decisioni di questo tipo. Abbiamo provato a riprendere chi era davanti (Antonelli ndr) ma non ci siamo riusciti e così siamo tornati all’ordine di prima come prevede la nostra politica in questi casi».  Vasseur infine capisce lo stato d’animo di Lewis: «Perfettamente. Sono campioni e vogliono sempre vincere. E non è semplice far accettere certe scelte, non è la prima volta che le prendo in vita mia. Gli ho parlato e l’ho trovato allegro».  

Il problema non sono i piloti, ma la macchina

Oltre le scaramucce resta il problema principale, all’origine di tutto: la Ferrari è indietro, a Miami è stata la quinta forza, dietro anche alla Williams di Albon: «Non riusciamo a estrarre il potenziale della macchina, soprattutto in qualifica. Difficile pooi  giudicare il passo gara quando sei bloccato nel traffico. A Barcellona cambieranno le ali anteriori (per i nuovi controlli della Fia ndr), potrebbe essere un nuovo inizio per tutti». Ma prima ci sono Imola e Montecarlo e la McLaren al quinto successo in sei gare ha già salutato il resto della comitiva.

5 maggio 2025 ( modifica il 6 maggio 2025 | 10:21)