Pisa, sabato 27 settembre 2025 – “Consultori familiari: raccontaci la tua esperienza”. È il titolo del questionario online e anonimo lanciato dalle realtà femministe e transfemministe Casa della donna di Pisa, Obiezione Respinta e AIED Pisa, con l’obiettivo di fotografare lo stato di salute dei consultori e verificare la corretta applicazione delle linee guida sull’uso della Ru486, la pillola abortiva. «A cinquant’anni dalla legge 405/75, che istituiva i consultori, ci sembra importante fare il punto sui servizi, almeno nella nostra zona», spiega Pina Salinitro, presidente di AIED Pisa. «Sono ancora oggi presidi fondamentali che hanno bisogno di una riqualificazione per poter difendere diritti essenziali, come quello di vivere una sessualità libera e consapevole, grazie a informazione, contraccezione e sostegno alla genitorialità. A Pisa, inoltre, esistono solo due consultori per oltre 89mila residenti, senza contare migliaia di studenti fuori sede e persone straniere prive di residenza». Sulla stessa linea Caterina Manganelli, vicepresidente della Casa della donna: «Purtroppo assistiamo a una continua sottrazione di risorse al welfare, destinate ad altre priorità come spese militari e infrastrutture belliche. Nel 2023 la Regione Toscana ha stanziato solo 1 milione e 900mila euro da ripartire in tre anni per i consultori: una cifra troppo bassa». Il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza è al centro anche dell’intervento di Eleonora Mizzoni di Obiezione Respinta: «Il questionario è l’occasione per riparlare di IVG, in particolare di quella farmacologica, che in Toscana rappresenta il 63,6% dei casi. È più sicura e meno costosa, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Chiediamo alle istituzioni di permettere la somministrazione della RU486 anche nei consultori, come già avviene in Lazio, Emilia-Romagna e Sardegna». Le promotrici ricordano inoltre come i consultori abbiano sempre avuto un ruolo cruciale di informazione, consulenza psicologica e assistenza: «Sono i primi presidi a cui si rivolgono le donne per ottenere il certificato di IVG, come conferma il report del Ministero della Salute sulla legge 194. Chiediamo quindi a tutte e tutti di rispondere al questionario, per aiutarci a rilanciare questi spazi e renderli più inclusivi e accessibili». Il questionario è disponibile online sul sito della Casa della donna di Pisa. Un’iniziativa che, sottolineano le associazioni, vuole riaffermare il diritto alla salute delle donne e della comunità queer e ribadire il ruolo dei consultori familiari come luoghi di prevenzione, cura e autodeterminazione, a partire dalle esperienze concrete di chi li attraversa.