Vaccinazioni in farmacia
Vaccinazioni
28 Luglio 2025
La Circolare del Ministero della Salute definisce obiettivi per la prossima stagione influenzale, raccomanda l’avvio delle vaccinazioni da ottobre e rafforza il coinvolgimento delle farmacie e degli operatori sanitari per una rete vaccinale diffusa, efficace e sicura.
di Redazione Farmacista33
La prossima campagna vaccinale antinfluenzale 2025-2026 punta a proteggere in particolare le persone over65 e quelle a rischio per patologie croniche, l’obiettivo minimo è il 75%, quello ottimale il 95%. Per il raggiungimento di tali obiettivi il ministero chiede di individuare tutte le modalità necessarie tra cui anche il proseguimento del coinvolgimento attivo delle farmacie anche con attività di formazione e di monitoraggio. Sono alcune indicazioni contenute nella Circolare del Ministero della Salute pubblicata il 25 luglio 2025 “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2025-2026”.
Avvio campagna e modalità di vaccinazione
Il Ministero raccomanda che le campagne regionali inizino all’inizio di ottobre (corrispondente alla 40ª settimana dell’anno), compatibilmente con la disponibilità dei vaccini. La vaccinazione dovrebbe essere offerta in qualsiasi momento della stagione influenzale anche a chi si presenta in ritardo o ha già avuto episodi similinfluenzali, soprattutto se si tratta di soggetti a rischio o se la stagione influenzale si presenta in forma tardiva. La decisione di vaccinare deve tenere conto dell’incidenza di sindromi similinfluenzali nella comunità, considerando che la risposta immunitaria alla vaccinazione si sviluppa pienamente in circa due settimane.
Il Ministero sottolinea inoltre l’importanza che Regioni e Province Autonome programmino per tempo l’approvvigionamento dei vaccini, basandosi non solo sulle somministrazioni degli anni precedenti ma anche sugli obiettivi di copertura delle popolazioni target.
In generale, la somministrazione simultanea del vaccino antinfluenzale con altri vaccini non compromette la risposta immunitaria. Fa eccezione il vaccino antinfluenzale vivo attenuato somministrato per via intranasale, per il quale è necessario attendere almeno 4 settimane se non somministrato contemporaneamente a un altro vaccino vivo attenuato. Il vaccino antinfluenzale può quindi essere somministrato insieme ad altri vaccini, utilizzando sedi corporee e siringhe diverse, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. La vaccinazione antinfluenzale è considerata un’opportunità utile anche per offrire, quando raccomandate, le vaccinazioni contro lo pneumococco, l’Herpes Zoster e la difterite-tetano-pertosse (dTpa). La co-somministrazione di tutti i vaccini antinfluenzali è possibile anche con i vaccini anti-Covid e i vaccini anti RSV.
Offerta attiva e gratuita: ecco chi ne ha diritto
In linea con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale, la vaccinazione antinfluenzale è offerta attivamente e gratuitamente alle persone considerate a maggior rischio di complicanze in caso di infezione. La circolare ministeriale specifica le categorie prioritarie, tra cui le persone più esposte al rischio di complicanze influenzali, come gli over 60, le donne in gravidanza, i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, e coloro che soffrono di malattie croniche o condizioni che indeboliscono il sistema immunitario. Ne hanno diritto anche i ricoverati in strutture per lungodegenti, i familiari e i contatti stretti di persone a rischio. La vaccinazione è inoltre offerta gratuitamente a professionisti della sanità, forze dell’ordine, lavoratori di servizi pubblici essenziali e a coloro che, per motivi lavorativi, sono a contatto con animali potenzialmente portatori di virus influenzali non umani, come allevatori e veterinari. Rientrano infine tra i destinatari anche i donatori di sangue. L’elenco, però, non è da considerarsi esaustivo: i medici possono raccomandare la vaccinazione anche a soggetti non esplicitamente indicati, se ritengono che l’influenza possa aggravare condizioni preesistenti. Dopo aver vaccinato le categorie prioritarie, il vaccino può essere offerto gratuitamente anche a chiunque ne faccia richiesta.
Il Ministero sottolinea anche l’importanza del giudizio clinico degli operatori sanitari nel valutare ogni singolo caso: chiunque presenti condizioni che potrebbero aggravarsi a seguito dell’influenza, pur non rientrando tra i gruppi ufficialmente elencati, dovrebbe comunque ricevere il vaccino. Inoltre, una volta completata la copertura delle categorie a rischio, è possibile offrire gratuitamente la vaccinazione anche a chiunque ne faccia richiesta.
Proseguire con coinvolgimento delle farmacie
Gli obiettivi della campagna puntano a ridurre in modo significativo morbosità, complicanze e mortalità legate all’influenza, in particolare nelle persone ad alto rischio. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, insieme alle indicazioni del Ministero della Salute, stabilisce per la popolazione over 65 un obiettivo minimo di copertura del 75% e un obiettivo ottimale del 95%. Per raggiungere questi traguardi, è necessario attivare una rete capillare di offerta, in grado di intercettare le popolazioni target in tutti i contesti assistenziali e di prossimità.
In questo quadro, le farmacie svolgono un ruolo sempre più strategico. Il loro coinvolgimento attivo, già sperimentato con successo durante la campagna anti-COVID-19, deve essere rafforzato e stabilizzato attraverso attività di formazione, monitoraggio dell’appropriatezza vaccinale e raccordo costante con i Coordinamenti regionali e i Dipartimenti di Prevenzione.
Altro elemento cruciale è la vaccinazione degli operatori sanitari. Il Ministero della Salute raccomanda con forza di promuovere la somministrazione del vaccino antinfluenzale a tutti i professionisti della salute, compresi gli studenti dei corsi di laurea dell’area medica, con particolare attenzione a chi lavora in ambienti ad alto rischio come pronto soccorso, terapie intensive e reparti di oncologia, pediatria e ostetricia.
Per garantire l’efficacia della campagna, è infine necessario rafforzare la collaborazione tra tutte le articolazioni del Servizio Sanitario Nazionale — dai medici di medicina generale agli specialisti, dalle strutture ospedaliere ai distretti sanitari — attivando ogni possibile occasione di contatto con la popolazione per offrire il vaccino e sostenere un modello di governance vaccinale territoriale, coordinato dai Dipartimenti di Prevenzione.
Gestire reazioni avverse ai vaccini
Il Ministero della Salute, in linea con la normativa europea sulla farmacovigilanza, sottolinea l’importanza di segnalare tutte le sospette reazioni avverse ai vaccini (AEFI), gravi o non gravi, note o non note, sia da parte degli operatori sanitari che dei cittadini. L’AIFA invita esplicitamente alla segnalazione di eventuali effetti indesiderati dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale, poiché queste informazioni sono fondamentali per monitorare continuamente il rapporto beneficio/rischio del vaccino.
Tra le reazioni avverse più comuni al vaccino antinfluenzale si segnalano effetti locali, come dolore, arrossamento e gonfiore nel sito di iniezione, e reazioni sistemiche lievi come malessere generale, febbre e dolori muscolari, che solitamente compaiono tra le 6 e le 12 ore successive alla vaccinazione e si risolvono entro uno o due giorni. Viene inoltre chiarito che i vaccini antinfluenzali a base di virus inattivati o di loro componenti non possono causare l’influenza. Tuttavia, è importante informare i pazienti che, specie nella stagione invernale, molte infezioni respiratorie con sintomi simili all’influenza possono essere provocate da altri virus o batteri, contro cui il vaccino antinfluenzale non è efficace. Per approfondimenti sulle possibili reazioni avverse, il Ministero rimanda ai Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) disponibili sul sito dell’AIFA.
Fonte
TAG: CAMPAGNA VACCINALE, MINISTERO DELLA SALUTE, VACCINAZIONE IN FARMACIA, ANTINFLUENZALE
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