La puntata di oggi de La Volta Buona aveva un solo neurone condiviso e si chiamava Ballando con le Stelle. Inevitabile, dopo il debutto del sabato sera che ha già sparso gossip, mezze frecciatine e “faccette” in pista.

Caterina Balivo ha aperto le danze con un parterre che sembrava il post-show, quasi un Dopo Sanremo più che da un programma del pomeriggio. Massimiliano Rosolino, Emma Coriandoli reduce dalla sua prima esibizione, i due “tribuni del popolo” Matteo Addino, Rossella Erra, la protagonista Martina Colombari e l’immancabile Samuel Peron, che se metti una sedia sul parquet ti dice in che edizione è stata usata. In chiusura Pamela Petrarolo, anche se di un altro programma.

E quindi, se Ballando ha fatto rumore (non sempre di qualità, ma comunque rumore), anche le pagelle di oggi si adeguano.

Massimiliano Rosolino, l’uomo medio e geloso. Voto: 7

Da ex campione olimpico a portavoce involontario dell’uomo medio: Massimiliano Rosolino oggi ha dovuto digerire una provocazione che gli è rimasta sullo stomaco peggio di una cena proteica mal bilanciata. Quando gli è stato chiesto conto della categoria più discussa, quella dell’“uomo medio”, appunto, ha reagito come se gli avessero appena detto che nuota male.

“Non sono certamente un uomo medio, me la cavo su più fronti”, ha dichiarato.

Rosolino stava poi tranquillo, ci eravamo dimenticati di lui, ma la Balivo ha deciso che era il momento di rovinargli il lunedì:

Massimiliano, una volta hai detto che almeno quattro su sette maschi che hanno ballato con Natalia ci hanno provato.

Boom.

Lui ha visto il video di sua moglie Natalia Titova che balla con altri, ha storto il naso sul close-up cattivissimo di lei che stringe la mano (sul palco, s’intende) a Ivan Zazzaroni, ma ha retto. E ci mancherebbe altro, anche se la mimica facciale non mente.

Ha fatto finta di niente nel senso che non ha detto niente, ha abbozzato con un mezzo sorriso, un paio di battute, e ha tirato fuori la parola “prescrizione” come se fosse un salvagente. Nessuno scandalizzato per davvero, giusto quel minimo sindacale.

Massimiliano Rosolino ride, ma sa benissimo che il punto è un altro. Ballando non è una gara, è un campo minato con la musica. E Natalia Titova, a quanto pare, ha fatto da epicentro più volte.

Martina Colombari e Luca Favilla, sintonia da passerella. Voto: 8

Martina Colombari e Luca Favilla sono entrati vestiti simili. Poi spieghiamo anche cosa è successo. Lei, perfetta come da contratto, in un abito talmente su misura che pareva cucito con la colla. Ha snocciolato con entusiasmo tutta la trafila del dietro le quinte: i bozzetti, le prove tessuto, le mani sapienti della sartoria di Ballando. Tutto molto curato, tutto molto serio. Forse anche troppo.

Poi il momento “coincidenza o segnale divino”: si sono presentati vestiti praticamente uguali, senza essersi messi d’accordo. Una roba che nel mondo normale sarebbe imbarazzante, ma qui è stata subito battezzata come “feeling” dalla Balivo.

Se davvero questa sintonia è autentica e non solo da copione, Colombari e Favilla potrebbero diventare una delle coppie forti di quest’edizione. O almeno una di quelle che arrivano fino alla fine senza litigare davanti alle telecamere, che ormai è già un successo.

Martina Colombari, bellezza corazzata. Voto: 9

Quando alla Balivo una piace e la considera amica, si capisce subito: la puntata le gira attorno come i pianeti a Giove. Infatti oggi 3/4 del programma erano concentrati sulla Colombari.

Ha raccontato che Billy Costacurta, impegnato in Svizzera per la UEFA, l’ha guardata su Raiplay e le ha mandato un messaggino tenero: “Sei stata bravissima, ti amo”. Il “bare minimum” in una coppia sana, a cui purtroppo siamo fin poco abituati e ci sembra assurdo. Trent’anni di relazione non sono pochi, ma sono belli da raccontare e da sentire.

Martina Colombari ha poi voluto spogliarsi e mostrare cosa c’è sotto l’icona: una persona che si porta addosso anni di armature costruite a colpi di aspettative e giudizi. Ha parlato delle critiche, del fatto che le dicono di essere troppo rigida, poco emotiva.

Ha tirato fuori anche la questione della diastasi addominale, il rapporto con il corpo, l’eterno ricatto del “non devi mai sbagliare”. “La bellezza è stata il mio strumento, sarebbe stato stupido non usarla”, ha detto. E non si può darle torto, lo disse anche la divina Sabrina Salerno.

C’è stato anche il momento mamma: weekend con il figlio Achille, pasta al pomodoro fatta da lui, treni presi all’alba per non saltare il pranzo. Sembrava quasi troppo, ma ha funzionato perché non era recitato.

Martina Colombari non è solo la bella che balla bene. È la favorita, la donna che ha capito come raccontarsi senza sembrare una pubblicità. E portare un po’ di verità in uno show costruito al millimetro è già una mezza rivoluzione.

Luca Favilla, maestro stratega e psicologo. Voto: 8,5

Luca Favilla lo ha detto chiaramente: con Martina Colombari non si fa solo ballo, si fa terapia. A volte anche auto-somministrata. Lei stessa ha spiegato di essere in analisi da quattro anni, e di usare la danza come prosecuzione del percorso.

A conferma del fatto che qui le coreografie non sono scolpite nella pietra, la Colombari in diretta ha pure cambiato un passo come se nulla fosse. Testuali parole: “Me la sono fatta come volevo io”.

Luca Favilla? Zero panico, ovviamente, è il maestro. Un maestro che si è adattato. Ha preso la rigidità di Martina Colombari, quella che altri avrebbero cercato di “smussare” con l’ansia da performance, e l’ha trasformata in marchio di fabbrica.

Matteo Addino, cuori oversize e nostalgia pop. Voto: 7,5

Matteo Addino si è presentato vestito come sabato sera, cioè come una vetrina il giorno di San Valentino. Cuori ovunque, colori sparati, look costruito per essere commentato. Ma sotto i lustrini c’era il significato: l’omaggio a Barbara D’Urso, “strappata dagli schermi due anni fa”, come ha ricordato lui stesso.

Poi ha fatto quello che fa sempre: difesa a oltranza dei suoi preferiti. Emma Coriandoli, secondo lui, meritava un 9. Marcella Bella promossa anche lei, con commento bonus sull’età, che secondo lui “non deve contare”. Peccato che in quel programma l’età venga tirata fuori ogni dieci minuti.

Tra giudizi calorosi e paillettes a pioggia, Matteo Addino è un’àncora, è quello che applaude prima degli altri e non si vergogna mai di esagerare. Si muove tra il fanatismo e la devozione, ma ci crede. Per adesso, basta e avanza.

Emma Coriandoli, la maschera che non si toglie. Voto: 5,5

Emma Coriandoli non è una concorrente. È un’idea. Una figura comica costruita tanti fa, quando la televisione italiana aveva altri codici, altri ritmi, altri pubblici. Eppure è lì, seduta sul divano di Caterina Balivo, come se il tempo non fosse passato. Il paradosso è che lo sanno tutti che è un personaggio, anche noi da casa, ma lo spettacolo continua a trattarla come se fosse una persona vera.

Maurizio Ferrini resta dentro Emma anche quando parla della fatica, dello spaesamento. Ci sta, forse. Il messaggio della giacca funziona.

Emma è un’invenzione che non finge niente. Non si aggiorna, non si giustifica. Rimane com’era, con i suoi tempi sbagliati, con quella comicità scollegata dal presente.