La morte di Pippo Baudo ha riacceso tensioni mai sopite tra alcune delle persone a lui più vicine. In particolare, l’ex moglie Katia Ricciarelli e la assistente storica del conduttore, Dina Minna, (erede al pari dei figli del conduttore) sono finite al centro di una querelle che, nelle ultime settimane, hanno visto intervenire anche Mara Venier e Giancarlo Magalli.
In un’intervista al settimanale Oggi, il conduttore ha rivelato alcuni retroscena sul divorzio tra Baudo e Ricciarelli: «Pippo fu operato al San Raffaele di Milano. E lei lo sapeva benissimo, ma era all’estero per un soggiorno, forse in Croazia a giocare. Era finita nel giro di questi casinò oltre frontiera. Le pagavano il viaggio e soggiorno, tanto poi sapevano che li avrebbero recuperati, con gli interessi, al tavolo da gioco».
Secondo Magalli, il ritorno in Italia della soprano fu tardivo: «Katia si presentò tre giorni dopo l’operazione e Baudo, che era stato assistito da Dina e dalla figlia Tiziana, la cacciò in malo modo: era infuriato. E gliene disse di tutti i colori. Lei, offesissima, fece arrivare una lettera dell’avvocato nella quale chiedeva la separazione. Presumo che lo scopo ultimo fosse ricevere le scuse del marito, che invece colse la palla al balzo. Fu l’inizio della fine del loro matrimonio, chissà, magari se fosse stata vicina a lui in ospedale invece di partire sarebbero andati avanti ancora un po’, ma il fatto che non ci fosse fu un grande dispiacere per Pippo, che mai avevo visto così infuriato».
Magalli ha poi chiarito anche un punto delicato: l’accusa secondo cui la segretaria avrebbe tenuto lontana Ricciarelli da Baudo negli ultimi anni. «Lei è convinta che Dina non glielo passasse di sua iniziativa. Mentre aveva ricevuto, e io ero presente, ordini precisi da Pippo Baudo, che non voleva più parlarci. Dina era un’assistente fedele, e tutto quello che faceva era la messa in pratica della volontà di Pippo».
Parole che non sono piaciute alla soprano, intervenuta a Verissimo: «Se mi dovesse chiamare non gli risponderei al telefono. Gli darei qualche sberla, magari poi gli darei un bacio. Ma lui è una persona cattiva e gliel’ho detto anche di persona diversi anni fa». E ancora: «Volevo dire al signor Magalli, prima di fare la scena di quello che va a sparlare nelle trasmissioni, pensasse ai cavoli suoi. Basta così, perché la cattiveria io non la tollero. Sono stufa. Mi sento impotente perché tu lotti quando c’è da lottare, io tutta la vita ho lottato. Ho iniziato a lavorare a 13 anni, so cos’è la vita, so cosa vuol dire essere positivi, tirarsi su le maniche e lavorare. Ma la calunnia non sai come combatterla. Magalli non è stato corretto e non è al corrente di tante cose».