Bologna, 29 settembre 2025 – Anche Federico Bernardeschi è passato dal “Basement” (o “BSMT”), il podcast ideato e condotto da Gianluca Gazzoli, che di volta in volta si apre al dialogo con i personaggi più influenti del mondo dello spettacolo e dello sport, e da anni uno dei progetti editoriali più popolari e seguiti dal pubblico del web.
E a chiacchierare in compagnia di Gazzoli, sul suo tavolo nel quartier generale a Milano, nelle scorse settimane ci è finito anche il nuovo numero 10 del Bologna, come in tanti hanno già potuto notare ed osservare virtualmente su Youtube, nel video pubblicato questa mattina dal canale ufficiale del “BSMT”.
Non solo calcio però tra i temi trattati nelle oltre due ore di dialogo, anzi, poco calcio giocato e molti più momenti vissuti da “Berna”, riflessioni e rivelazioni, e tutto ciò che fa da contorno alla vita di un campione, sempre sotto i riflettori, in negativo e in positivo.
Poi i giudizi, quelli trancianti, quelli che fanno male, e non se hai sbagliato un rigore o hai fallito un gol davanti alla porta, perché quelli, vuoi o non vuoi, fanno parte del mestiere. Ma altri giudizi, quelli che ti entrano dentro e ti divorano tutto ciò che hai, anche se da fuori non si vede.
Di quelli ha parlato Bernardeschi, dei pensieri altrui e di quanto possano influire sulla vita, la sua in questo caso, e delle insinuazioni costanti che lo hanno accompagnato fin dall’inizio della sua carriera.
“Ci sono tante cose che mi hanno fatto male, malissimo – ha spiegato l’ex attaccante della Juventus e del Toronto, in MLS, lì dove il Bologna lo ha acquistato in estate -. Dodici anni fa, quando avevo 20 anni, mi presentavo nello spogliatoio della Fiorentina con la gonna e me ne hanno dette e scritte di ogni, anche sul giornale… Ma qual era il problema? Se a me la gonna piace, la metto” – ha raccontato Bernardeschi, che sulla propria pelle ha sperimentato offese continue e derisioni, per nulla -.
“E sapete quante volte mi hanno detto che sono gay? – ha aggiunto “Berna” -. E se lo fossi? Dov’è il problema? Che problema ci sarebbe, anzi, ne andrei fiero. Chapeu, a chi ha fatto coming out. La gente deve capire che in questo mondo ognuno deve essere libero di fare quel ca**o che vuole”.
“E bisogna sempre domandarsi – conclude -: il pensiero degli altri è davvero così importante nella nostra vita? Perché se io faccio soffrire mia figlia o mia moglie allora è un problema, ma ciò che dice la gente non deve e non dovrà mai esserlo”.
Un messaggio forte, deciso, quello dell’attaccante rossoblù. “Devastante”, lo ha definito sui social lo stesso autore del podcast, Gianluca Gazzoli. E, proprio sui social, in questi minuti, sono tanti i messaggi d’affetto indirizzati al fantasista del Bologna.