spahijacredit Ciamillo Castoria

Il percorso dell’allenatore croato con la Reyer Venezia in questi anni è stato complicato, tra alti e bassi più o meno fisiologici nelle stagioni, fin dal suo approdo in corso d’opera nel febbraio del 2023 dopo l’esonero di De Raffaele.
All’epoca riuscì a risollevare una squadra che dopo tanti anni con la stessa guida e dopo aver vinto tanto, sembrava non trovarsi più in campo, portando quella ventata di aria fresca di cui c’era bisogno.

Nella stagione successiva Spahija può finalmente dare forma ad un proprio progetto e uno dei fattori di cambiamento che più saltano agli occhi è un rinnovo del roster molto pesante e l’introduzione di un buon gruppo di giocatori dall’età anagrafica più giovane, tanti dei quali magari non particolarmente conosciuti ai più, fattore su cui l’allenatore sembra aver sempre puntato, facendo però del suo uomo Jordan Parks che stupisce ancora ed esalta i tifosi per tutta la stagione. L’arrivo di Kabengele a dicembre e la buonissima stagione di Tucker regalano all’isola veneta una pallacanestro più veloce e dinamica che non si è spesso vista a queste latitudini. Una buona stagione, che si chiude in Eurocup con la squadra che perde al primo turno playoff – in media con le stagioni precedenti – e in LBA la sconfitta solo in semifinale con delle belle gare lottate contro la Virtus Bologna.

Virtus che nell’ultima stagione 24/25, pur sempre eliminando gli orogranata in corsa al primo turno dei playoff, sembra però essere l’ancora di salvezza proprio dell’allenatore croato per la sua permanenza sulle rive lagunari.
Sia campionato che Eurocup si erano aperti molto bene per i veneziani, con un roster che vedeva dei nuovi innesti di rilievo su cui si poteva già intravedere una traccia di quello che Spahija avrebbe voluto dalla squadra sul piano di gioco con Ennis e Munford fra tutti.
Purtroppo l’infortunio di quest’ultimo alla seconda giornata sembra spezzare subito i sogni orogranata, e tutto il programma costruito già vacilla. Gli infortuni saranno poi il fulcro centrale della stagione veneziana che procede a stenti per la prima parte e inevitabilmente anche gli animi si scaldano, con qualche battibecco in panchina, tra i tifosi sugli spalti e la dirigenza che tenta di prendere decisioni.
La più semplice sembra quella di trovare una nuova guida tecnica per la squadra, mettendo quindi in discussione l’operato di Spahija e il suo rapporto con la panchina.

L’allenatore croato dal canto suo continua a sottolineare come sia impossibile gestire nel migliore dei modi un gruppo di atleti con condizioni fisiche così labili -dati anche i ritmi frenetici dei due campionati – e le complicazioni nel dover disegnare da capo schemi e dare compiti a giocatori che inizialmente dovevano occupare ruoli differenti, mostrandosi spesso affranto durante le stesse gare a causa della situazione, con la professionalità però di non perdere mai il filo – soprattutto nei confronti di pubblico e stampa – anche grazie all’aiuto del vice Lele Molin.

La situazione spiacevole si protrae per diverse settimane in cui la tensione di tutto il gruppo è palpabile, ma a cavallo con il nuovo anno arrivano una serie di vittorie importantissime e quasi ormai inaspettate soprattutto perchè contro alcune delle migliori squadre fino a quel punto. Ennis diventa sempre più il fulcro centrale della squadra, Spahija lo gestisce bene (al netto di qualche acciacco che tocca anche lui) dividendo spesso le gare in due o tre fasi in base alle richieste fatte proprio al play canadese.
Gli orogranata non si qualificano per la Coppa Italia e nonostante le polemiche la lunga pausa, data anche dagli impegni nazionali, porta sicuramente beneficio al gruppo intero, che finalmente ha tempo di riposarsi e riorganizzarsi negli allenamenti.
La stagione prosegue con una corsa tutta in salita per conquistare i playoff sia in LBA che in europa, obiettivo che verrà raggiunto in entrambi i campionati, grazie ad un po’ di fortuna con gli scontri diretti e ad una squadra che ora sembra tornata a fare il proprio gioco, portando in campo più qualità.
In tutto il percorso sembra comunque sicuro che al termine della stagione le strade degli orogranata e di Spahija si dovranno dividere, perchè un po’ di tensione e insoddisfazione si trascina fino al termine.

 

LA SERIE CON LA VIRTUS E LA SVOLTA

Qui subentrano di nuovo le V Nere, con la buona serie giocata ai quarti di playoff dai veneziani.
La Reyer si presentava alla sfida come sfavorita e invece dimostra di riuscire a stare al passo con i primi in classifica. Virtus vince le prime due gare ma lo scarto è minimo e Venezia in gara 3 da il meglio di sé; orogranata che poi riescono a portare la serie fino all’ultima partita valida, persa solamente negli ultimissimi secondi 86-84, regalando per un attimo l’idea di poter approdare addirittura in semifinale dopo la tanta fatica di tutta la stagione.
Sembra comunque che proprio questo ultimo slancio degli orogranata sia tra le ragioni per cui è stato offerto a Spahija un rinnovo per ancora un anno alla guida del gruppo.

Infatti, con il gruppo squadra più o meno al completo l’allenatore croato si è dimostrato capace di gestire al meglio una situazione complessa anche a livello di morale, non mollando mai la presa nonostante le molte partite giocate col fiato sul collo del possibile esonero, che hanno sicuramente teso ancora di più i nervi. Ma soprattutto quando le condizioni ne davano la possibilità la Reyer si è dimostrata quella squadra capace di portare in campo un gioco di qualità, così come era piaciuta molto nella stagione precedente.

credit Ciamillo-Castoria
IL FUTURO

Il 62enne allenatore originario di Sebenico resta quindi a dirigere le redini della Reyer Venezia, con un contratto di un anno.
Si ricomincia da zero?
Si e no. Questa scelta a mio parere si può leggere su almeno due fronti: innanzitutto la volontà della dirigenza veneziana di mantenere una linea continua con il gruppo squadra rimasto in laguna, soprattutto perché inizialmente si dovevano vedere ancora la partecipazione di Ennis e Munford che hanno però entrambi preso altre vie (il gruppo si riduce quindi a Tessitori, Lever, Parks, Wiltjer e Weathle); volendola romanzare fino in fondo si vuole dare all’allenatore una vera chance per mettersi davvero in mostra nella speranza che questa stagione sia più caritatevole a livello di infermeria.
Sull’altro lato c’è poi una sfida un po’ extra campo per i veneziani, ovvero la costruzione del nuovo palazzetto, che dovrebbe essere ultimato in corso di questa stagione e secondo i progetti disponibile per iniziare fra le nuove mura la stagione prossima ventura 26/27. Questo vorrebbe dire quindi la possibilità di grandi rinnovi per una società che guarda sempre più in alto, inevitabilmente, anche in europa.

Sarebbe quindi forse un po’ troppo rischioso affrettare i cambi in panchina già in questa stagione, che gli orogranata devono invece giocare arrivando il più distante possibile in entrambi i campionati, con gli obiettivi di fare quel salto di qualità in Eurocup che ormai è atteso da tanti anni e di attirare a sé ancora più spettatori contenti.
Per quanto riguarda il piano di gioco credo che la linea data da Spahija e l’appoggio della dirigenza per i nuovi acquisti sia in chiara continuazione con quello che abbiamo potuto vedere lo scorso anno.
Certo, perdere Ennis richiede un ricalcolo generale non indifferente, ma a mio parere cambiano i protagonisti ma non il gioco, con RJ Cole che appoggiato da Bowman sembra il diretto successore del play canadese.
Un altro fattore di spicco è l’importanza che Spahija vuole mantenere nei ruoli sotto canestro. Dopo il successo di giocatore incredibile come Kabengele che è spesso risultato fondamentale per la squadra, il colpaccio con l’acquisto di Horton sembra una chiara dichiarazione di intenti. L’ex Trapani è infatti il giocatore in quel ruolo che forse più si avvicina all’ex Reyer fra quelli a disposizione ora, soprattutto al pari di agilità fisica e dimensioni, avendo dimostrato spesso anche della versatilità in campo.
Valentine, che ipoteticamente sostituisce Simms, come supporto efficiente a Wiltjer, sarà invece una bella sfida da gestire, convogliando la sua carica ed energia per renderlo più continuo nel proprio gioco.