Un rigore contestato, poi un colpo di testa: l’argentino regala la prima vittoria agli emiliani. A Baroni non bastano una buona prova e la prodezza di Ngonge
dal nostro inviato Andrea Ramazzotti
29 settembre 2025 (modifica alle 23:23) – PARMA
Una doppietta di Mateo Pellegrino ha permesso al tecnico Cuesta di centrare la prima vittoria in Serie A e al Parma di sorpassare un Torino alla terza sconfitta nelle prime cinque giornate. Il derby tra attaccanti figli d’arte lo ha vinto nettamente il gialloblù, al quale è stata annullata anche una rete di testa per un precedente fallo subito da Israel, mentre Simeone, pur volenteroso, non ha trovato il modo di incidere sul match come era invece successo nell’ultima trasferta all’Olimpico contro la Roma. I granata sono stati condannati dall’arbitraggio di Collu, la cui direzione ha lasciato molte perplessità, ma anche dagli errori difensivi, soprattutto quelli sulle palle alte. Il 2-1 di Pellegrino, autore di due doppiette in Serie A, entrambe contro il Toro, è nato da un calcio d’angolo di Valeri sul quale la difesa a zona di Baroni non ha funzionato, ma pure in precedenza le apprensioni erano state grandi nel cercare di fermare il centravanti argentino. Qualcosa da sistemare in fase di non possesso c’è e i dieci gol subiti nei primi cinque turni lo dimostrano, ma se il Torino fosse uscito dal Tardini con un punto, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Perché, per larghi tratti, sono stati Vlasic e compagni a fare la partita, a mettere in difficoltà con il pressing gli avversari e a concludere di più verso la porta. Erano anche riusciti a reagire, trovando il pareggio con Ngonge, dopo aver chiuso la prima frazione in svantaggio complice il calcio di rigore molto più che dubbio trasformato da Pellegrino, ma poi hanno rovinato tutto con un’altra distrazione difensiva e a quel punto la formazione di Cuesta.
ERRORI GRANATA—
l Toro ha preparato bene l’incontro e con la pressione a tutto campo, uomo su uomo, ha impedito ai padroni di casa di costruire il gioco. Asllani e Casadei si sono alzati per non consentire a Bernabé e a Keita di ricevere il pallone e così la circolazione dei difensori gialloblù è sfociata in lanci lunghi per Pellegrino. Tagliati fuori dal gioco Cutrone e Oristanio, l’uomo che Cuesta ha scelto per rendere più offensiva la sua formazione, passando al 3-4-2-1. La partita per mezz’ora abbondante l’hanno gestita i granata che hanno avuto più energia, più corsa e idee più lucide, ma anche il demerito di non concretizzare le palle gol avute a disposizione con Ngonge e Simeone: l’1-0 del Toro avrebbe cambiato il corso della sfida che invece è girata dalla parte del Parma con il penalty trasformato da Pellegrino, primo tiro nello specchio dei ducali in chiara difficoltà a costruire. Stavolta lo svantaggio non ha tagliato le gambe alla formazione di Baroni come era accaduto contro l’Inter e l’Atalanta. Dagli spogliatoi è uscito un Toro senza cambi, ma determinato a rimettere in equilibrio il confronto. Ci è riuscito Ngonge con un dribbling su Keita e una gran botta da fuori sulla quale Suzuki non ha potuto niente. La giocata del belga ha ridato slancio agli ospiti, di nuovo vicini al gol con una botta da fuori di Casadei: possesso palla tutto dalla parte dei granata e Parma in difficoltà. Cuesta ha rinunciato a Oristanio, poco incisivo, e ha messo dentro Benedyczak per avere più pressione sulla fase di costruzione avversaria, ma la porta di Israel ha rischiato solo per un tiro alto di Keita. Baroni, che puntava a vincere, ha aggiunto forze fresche con Tameze e Biraghi per Asllani e Nkounkou. Non poteva certo immaginare l’errore dei suoi sul calcio d’angolo di Valeri che ha permesso a Pellegrino di diventare l’eroe della serata. Con l’ingresso di Adams i granata sono passati a un 4-4-2 molto offensivo: Ngonge e Vlasic esterni più il nuovo entrato e Simeone al centro dell’attacco hanno messo pressione ai padroni di casa, ma l’unico che ci ha provato con convinzione è stato Ngonge. Il Parma, con in tribuna tante delle sue leggende del passato (tra gli altri Cannavaro, Benarrivo, Melli e Fuser) e il presidente Krause, ha così festeggiato un successo che può dare la scossa alla sua stagione, mentre il Toro è ancora alla ricerca, più che del gioco, di una continuità di risultati necessaria per risalire la classifica.
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