La Risposta n. 249/2025 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento fiscale applicabile ai premi delle polizze sanitarie stipulate a favore dei propri dipendenti in servizio all’estero, in particolare nei Paesi privi di assistenza sanitaria pubblica. Nonostante l’obbligatorietà della copertura prevista da norme regolamentari interne, l’Agenzia esclude che tali premi possano essere qualificati come contributi previdenziali o assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge. Di conseguenza, il valore della polizza, anche se esteso ai familiari a carico conviventi, è considerato fringe benefit e concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente ai sensi dell’art. 51, comma 1, del TUIR.