James Bond con il “suo” Martini nel film Una cascata di diamanti 1971

James Bond con il “suo” Martini nel film Una cascata di diamanti 1971

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“Agitato, non mescolato”: viaggio nelle scene liquide del cinema, diventate cult. A base di alcool, tavoli da gioco, interni cupi e smoking

Questo viaggio attraversa bar immaginari e guardaroba reali: calici Nick & Nora e lamé anni ’30, Savile Row e colpi di luce, cuoio polveroso da frontiera e chitarre in Desperado. Film dopo film, rintracceremo come un cocktail diventi costume (e viceversa), annotando la battuta che ha fatto scuola, la ricetta “giusta” e il look che vorrete replicare la prossima volta che direte “il solito”.

Aperitivi & gin

Vesper — Casino Royale (2006) — Daniel Craig (James Bond) & Eva Green (Vesper Lynd)
La scena è attorno al tavolo da poker del Casino del Montenegro (in realtà girato in Repubblica Ceca al Grandhotel Pupp): tappeto verde, chips in fila, luce calda sui bicchieri. Bond ferma il cameriere e detta la formula con calma chirurgica: “tre misure di Gordon’s, una di vodka, mezza di Kina Lillet; scuotere bene con ghiaccio, servire con una scorza di limone”. La macchina da presa alterna primo piano, shaker, calice: capiamo che non è un ordine qualsiasi, definisce il personaggio. La scelta dello shaker è contro la prassi del Martini mescolato, sottolinea l’impatto del nuovo 007 di Craig. Poco dopo, al bancone, il drink riceve un nome: Vesper, dedicato alla donna che ha appena fatto il suo ingresso, Eva Green. Lei porta con disinvoltura un guardaroba che oscilla tra l’abito colonna viola con cristalli firmato Roberto Cavalli e, in un’altra sequenza serale, un nero Versace dalle spalline incrociate: look che il film ha fissato nell’immaginario Bond. Il dettaglio che completa l’icona è il ciondolo Algerian Love Knot di Sophie Harley, ripreso più volte nei close-up: un oggetto-segnale che lega la storia sentimentale al colpo di scena finale. Intorno, décor da grande albergo: lampadari, silver shaker, cristalli sottili, cravatte nere e smoking blu notte; quando Bond rientra al tavolo, altri giocatori chiedono “lo stesso”, e la ricetta diventa immediatamente leggenda.