(©Shutterstock.com)Troppo spesso i cittadini non conoscono i propri diritti e finiscono per accettare attese eccessive
Sempre più cittadini segnalano di appuntamenti per visite specialistiche fissati oltre i 60 giorni dalla prenotazione. Una pratica che, in molti casi, non rispetta i tempi massimi previsti dal Servizio Sanitario Nazionale per le prestazioni con priorità “D”, ovvero differita (30/60 giorni).
Se una visita specialistica viene fissata oltre i 60 giorni, il cittadino ha diritto a richiedere un’alternativa in altra struttura pubblica o in regime intramoenia, senza costi aggiuntivi rispetto al ticket.
“Troppo spesso i cittadini non conoscono i propri diritti e finiscono per accettare attese eccessive. È importante sapere che esiste la possibilità di ottenere la prestazione nei tempi stabiliti, anche in intramoenia, pagando solo il ticket”, dichiara Fausto Pucillo, Segretario Regionale di Codici Emilia-Romagna.
Codici invita i cittadini a:
controllare la priorità sulla ricetta del medico (U, B, D, P); segnalare al CUP quando la data proposta supera i tempi massimi previsti; richiedere la prestazione in intramoenia senza costi aggiuntivi se non ci sono disponibilità nel pubblico; presentare reclamo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico in caso di mancata risposta.
Codici Emilia-Romagna rinnova il suo impegno per la tutela dei consumatori e invita i cittadini a non rinunciare ai propri diritti: informarsi, chiedere spiegazioni e segnalare disservizi è fondamentale per migliorare il sistema sanitario e renderlo più equo per tutti. Per richiedere assistenza è possibile contattare l’associazione Codici scrivendo un’e-mail a codici.emiliaromagna@codici.org, telefonando al numero 051.0548765 o consultando il sito www.codiciemiliaromagna.it.