Tutto (molto) più facile del previsto per Sara Errani e Jasmine Paolini nel secondo turno del torneo di doppio del WTA 1000 di Pechino. La coppia campione del Roland Garros batte con il punteggio di 6-3 6-0 quella composta dall’ucraina Lyudmyla Kichenok e dall’australiana Ellen Perez, il che le porta in soli 53 minuti a giocarsela con Rakhimova/Siegemund oppure Hozumi/Wu.
Cominciano decisamente bene le italiane, che approfittano della possibilità di attaccare Perez in risposta, poi a sbagliare di dritto è Kichenok ed è 2-0. Le avversarie si riprendono subito, con merito, il maltolto, ma le azzurre si riprendono il vantaggio in virtù di un doppio fallo di Perez con lei e Kichenok che fanno fatica anche solo a fare punti quando tocca a una delle due servire. Di qui in avanti non ci sono più particolari situazioni da rilevare, e dal 4-1 ci si muove con velocità verso il 6-3 che chiude il parziale d’apertura.
Il secondo set vede Errani e Paolini mettere subito insieme il break al deciding point con un game da due doppi falli (di cui uno sul ferale 40 pari) di Kichenok, e di qui in avanti il divario si amplia enormemente, complice una buona giornata delle azzurre e una insolitamente no sia di Kichenok che di Perez. Errani mette insieme qualche tocco di classe dei suoi, Paolini sa come e quando far esplodere l’elemento potenza e si arriva sul 5-0. Perez ha un sussulto proprio alla fine costringendo Jasmine a salvare una palla break e il deciding point, ed è soprattutto nell’ultimo punto che la toscana chiude con la firma d’autore.
Con Townsend/Siniakova non in campo, questa è una vittoria importante, perché mette Errani e Paolini nella posizione di essere al numero 1 della Race per 50 punti nei confronti della citata coppia. Nella classifica generale (basata sulle singole persone), invece, resta il co-quinto posto, ma con chance concrete di avvicinarsi alla zona di Routliffe e Dabrowski. Sul match pochissima storia: troppo ampi tutti i divari, dai punti vinti (51-27) alle prime in campo (75%-51%) che, in dato complessivo, dicono quasi tutto.