Anche quest’anno sarà la forlivese Dz Engineering ad illuminare il circuito di Marina Bay per il Gran premio di Formula uno di Singapore, nel calendario della massima serie automobilista dal 2008. La società metterà sul campo tecnologie d’avanguardia, che trasformeranno la pista cittadina in un palcoscenico unico al mondo. Una presenza costante che ha consolidato il ruolo dell’azienda come partner affidabile per il governo locale e protagonista riconosciuto della “Race Week”, momento in cui la Città-Stato diventa il centro globale dell’innovazione, della velocità e dello spettacolo

In questo scenario, che unisce sport, tecnologia e cultura, si inserisce “Quantum Perspective: The Art of Interference”, la mostra che dal 1° al 7 ottobre – grazie all’impegno della Fondazione Dino Zoli – animerà gli spazi di The Arts House a Singapore. Curata da Nadia Stefanel, l’iniziativa nasce per celebrare l’Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, proclamato dalle Nazioni Unite, e si colloca all’interno del programma ufficiale del Grand Prix Season Singapore (GPSS25).

L’esposizione mette in dialogo artisti italiani e singaporiani, esplorando i legami tra scienza, tecnologia e linguaggio artistico. Temi come l’entanglement, la superposizione e la percezione del tempo vengono tradotti in installazioni immersive, offrendo al pubblico un parallelismo tra i fenomeni invisibili della fisica e le dinamiche di strategia, velocità e precisione che caratterizzano le corse. Una riflessione che trasforma la Race Week in uno spazio in cui tecnologia, cultura e ricerca si intrecciano, restituendo alla luce il suo valore più innovativo e simbolico.

Il progetto è sostenuto dall’Ambasciata d’Italia e dalla Camera di Commercio Italiana a Singapore, a conferma di come la diplomazia culturale e la cooperazione tecnologica rappresentino un terreno fertile tra i due Paesi, proprio nell’anno in cui ricorrono i 60 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Singapore.

“Essere parte integrante della vita culturale e istituzionale di Singapore è per noi motivo di orgoglio – sottolinea Roberto Grilli, general manager di Dz Engineering -. L’esperienza maturata nell’illuminare grandi eventi e siti di valore universale ci consente oggi di contribuire non solo alla spettacolarità della Formula 1, ma anche alla creazione di spazi di incontro tra arte, scienza e comunità internazionale”.

Un percorso che conferma la vocazione internazionale di Dze, protagonista negli ultimi anni di progetti che hanno segnato tappe decisive nello sport motoristico: dall’illuminazione del primo ePrix notturno della Formula E a Diriyah, in Arabia Saudita, alle successive edizioni londinesi della competizione elettrica, fino al recente Gran Premio di Formula 1 di Las Vegas, che per la prima volta ha visto le monoposto correre in notturna nel cuore della città americana. Esperienze che hanno consolidato il ruolo dell’azienda come interlocutore globale, senza mai recidere il legame con le proprie radici italiane.

È infatti in Italia che Dz Engineering ha realizzato interventi di illuminazione capaci di dare nuova vita a siti patrimonio dell’umanità Unesco come la Reggia di Caserta, la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, Castel del Monte ad Andria e l’Arena di Verona, coniugando tutela e valorizzazione culturale con tecnologie sostenibili e di ultima generazione. Un know-how che, trasferito a Singapore, ha reso possibile l’illuminazione non solo del circuito di Formula 1, ma anche di landmark iconici come il City Hall, l’Esplanade, i Gardens by the Bay e spazi commerciali di prestigio.

La mostra, dopo Singapore, approderà in Italia presso la Fondazione Dino Zoli a Forlì, dall’8 novembre al 21 marzo 2026, arricchendosi di nuove opere e installazioni. Sarà l’occasione per riportare in patria un dialogo artistico e scientifico nato a Singapore, confermando il ruolo della Fondazione come piattaforma culturale e quello di DZ Engineering come ambasciatore del saper fare italiano.