Salute Finanziaria, Welfare Aziendale e Promozione della salute femminile sono i temi al centro del Financial Health Forum, svoltosi oggi a Roma presso l’Auditorium Deloitte. Nel corso dell’evento è stata presentata in anteprima la ricerca “Financial Health 2026 per un ranking sulla salute Finanziaria – Educazione finanziaria per la salute e il benessere delle donne al lavoro”. Lo studio, attraverso una valutazione dei temi FinTech e del FemTech, vuole dare indicazioni su come migliorare il welfare aziendale affrontando anche le ripercussioni di salute derivanti dallo stress finanziario o da situazioni di abuso e violenza economica.
“La salute finanziaria è la nuova frontiera dei diritti sociali: significa poter vivere liberi dall’ansia economica, con la forza di progettare il proprio futuro. Oggi, con il 1° Financial Health Forum, lanciamo un percorso che unisce ricerca, impresa e istituzioni per trasformare la salute finanziaria da concetto teorico a leva concreta di benessere e inclusione. Lavorando su FinTech e FemTech, vogliamo costruire un welfare aziendale più equo e resiliente, capace di prevenire le fragilità economiche e contrastare la violenza finanziaria, aprendo così la strada a un autentico empowerment delle donne e delle nuove generazioni”, ha detto Claudia Segre, Founder e Presidente di Global Thinking Foundation.
“La salute finanziaria è un elemento chiave per comprendere e promuovere il benessere complessivo delle persone. In ambito sanitario, la rilevanza della salute finanziaria è duplice: da un lato riguarda i pazienti, per i quali lo stress economico può rappresentare una barriera concreta all’accesso, alla prevenzione e alla continuità di cure. Dall’altro, riguarda il sistema sanitario stesso, chiamato a confrontarsi con le conseguenze sanitarie della povertà, del debito e dell’esclusione economica, che alimentano diseguaglianze e aumentano i costi complessivi dell’assistenza”, ha spiegato Elisa Costantini, Partner Life Sciences Excellence di Deloitte. “Per questo è importante sostenere il Servizio Sanitario Nazionale in chiave economica, avere una strategia brevettuale comune che permetta di difendere la proprietà intellettuale in Europa – attualmente frenata sugli investimenti in innovazione – generare un valore concreto per i pazienti e ridurre i lunghi e diversi tempi di accesso regionale”.
Per Nadia Procopio – Global Strategy R&D Executive & FemTech Ambassador di PQE Group, “come ambasciatrice FemTech per PQE Group, mi impegno sul gender health gap, che ancora oggi penalizza le donne nell’accesso alla salute e alla ricerca. Le donne vivono il 25% del tempo in più in condizione di salute precaria: un dato che non possiamo più ignorare. Attraverso il mio ruolo in PQE Group, porto attenzione su queste diseguaglianze in un contesto globale e multidisciplinare, promuovendo consapevolezza e supporto all’innovazione come leve di cambiamento”.
Il mercato globale femtech è stimato tra i 39,29 e i 60 miliardi di dollari nel 2024, con previsioni di crescita a 97,25 miliardi entro il 2030. Il CAGR stimato varia tra il 13% e il 18%. Nord America guida il mercato con circa il 45% del totale, ma l’Asia-Pacifico è l’area in più rapida crescita. Tutte le fonti concordano che il Femtech è un settore in fortissima espansione, con CAGR compresi tra il 13% e il 18%, e stime per il mercato globale dal 2025 al 2030/2033 che vanno da 75 fino a oltre 200 miliardi di dollari. In Italia il FemTech ha generato circa 745 milioni di dollari nel 2023, e si prevede raggiungerà quota 2,2 miliardi entro il 2030, con un CAGR del 17%. Il segmento con maggiore fatturato è quello dei dispositivi. L’Italia rappresenta circa il 2,2% del mercato globale.