Palmi (Reggio Calabria), 28 luglio 2025 – Ha incontrato e ucciso un pesce scorpione a Palmi (Reggio Calabria), specie aliena invasiva che sta colonizzando il Mediterraneo. Luigi Nizzari, sub da una vita, ‘sentinella’ di AlienFish, ha dimostrato nei fatti quello che Francesco Tiralongo, il professore dell’università di Catania che nel 2012 si è inventato quel progetto di Citizen Science, aveva intuito da tempo: “Siamo a una svolta negativa, l’espansione di questa specie aliena invasiva è rapidissima”, è stata l’analisi del docente con il nostro giornale.
Un esemplare spettacolare di pesce scorpione immortalato nelle acque della Sicilia da Giusi Milintenda del progetto AlienFish
“Era il 22 giugno, mi trovavo sulla spiaggia della Marinella – racconta Nizzari al telefono con Quotidiano.net -. Quel giorno mi sono immerso più tardi del solito, abitualmente vado presto perché voglio evitare il traffico dei pescatori. Mi sono accorto che l’acqua era caldissima, sicuramente superiore ai 30°. Ho iniziato a fare qualche discesa, c’era corrente. Poi, l’ho visto”.
A questo link, tutte le info del progetto AlienFish
“Sul momento – confida il sub – ho pensato: ‘quell’alga sembra proprio un pesce scorpione…’. Era sotto di me, non più distante di 5 metri, immobile, appoggiato a uno scoglio a sette-otto metri di profondità. Sono sceso per curiosità, mi sono avvicinato e ho capito che era proprio il pesce alieno. Era la prima volta che ne incontravo uno su quel tratto di costa, altri sub amici miei ne avevano visti esemplari sulla punta della regione. Ma lì, mai”. Proprio questo avvistamento ha convinto Tiralongo che il ritmo dell’espansione si sia accelerato.
Luigi Nizzari, 42 anni, sub calabrese, il 22 giugno ha scoperto e ucciso il primo pesce scorpione nelle acque di Palmi (Reggio Calabria)
“Mi sono allontanato subito – prosegue Nizzari nel racconto – perché in quel momento ero senza telecamera. Poi sono tornato, mi sono riavvicinato e ho fatto la ripresa a pochi centimetri, l’ho proprio toccato con la macchina per vedere se aveva reazioni, all’inizio avevo avuto il dubbio che fosse morto. Invece il pesce scorpione è scappato subito, per questo ho deciso di catturarlo e ucciderlo. Non solo perché è pericoloso per l’uomo ma soprattutto perché è meglio togliere subito di mezzo il primo che arriva”.
Ma non è stato quello il primo pensiero. “Al vederlo mi sono detto, è bellissimo! Era davvero uno spettacolo, ne sono rimasto affascinato. Aveva tutte le pinne aperte, che fluttuavano con la corrente”.
Ma il sentimento, quando Nizzari è riemerso dall’acqua, è stato di turbamento profondo. “Il mare è cambiato – conclude il sub -, non ho più i punti di riferimento di prima. Mi immergo da quando ero un bambino, questa passione me l’ha trasmessa il mio papà. Il nostro mare è diventato tropicale. Ed è cambiato sicuramente per la pesca intensiva, a livello ambientale per il riscaldamento”. Cosa non trova più? “Non vedo più, o vedo in modo molto ridotto, tordi o sciarrani”.
Ma questo le toglie la passione di immergersi? Risponde di spinta: “Assolutamente no, anche perché cerchiamo proprio di documentare i mutamenti”. I sub come sentinelle? “In qualche modo sì, per quello che si riesce a fare”. Per questo il progetto AlienFish riesce a fare prevenzione. Perché nella sua rete fatta di scienziati, sub, pescatori e amanti del mare, le novità vengono individuate subito, prima che diventino emergenze. Il metodo che raccomanda da sempre Piero Genovesi dell’Ispra, zoologo nella cabina di regia mondiale che studia il fenomeno (e la conta dei danni stellari).
Luigi Nizzari, sub di 42 anni calabrese: il 22 giugno ha avvistato e ucciso un pesce scorpione a Palmi (Reggio Calabria)