I segnali di… fumo Pecco Bagnaia non li aveva visti, ma in mondovisione tutti avevamo osservato la fuoriuscita di olio dallo scarico basso della Ducati Desmosedici del pilota torinese impegnato nella cavalcata vincente anche nel GP del Giappone domenicale, dopo aver dominato la Sprint race del sabato. 

Il piemontese due volte campione del mondo di MotoGP (come ama sottolineare la Dorna secondo le nuove indicazioni che derivano da Liberty Media, per cui si devono contare solo i titoli nella classe top del Motomondiale), si sarebbe più che rammaricato se la direzione gara avesse deciso di fermarlo con la bandiera nera con il tondo arancio che costringe i concorrenti ad accostare a bordo pista per un grave problema meccanico. 

Non è passato inosservato che un funzionario dell’IRTA, l’associazione delle squadre, sia andato a chiedere direttamente a Gigi Dall’Igna chiarimenti su quelle continue sbuffate di lubrificante. 
“Noi sapevamo perfettamente quello che poteva essere successo alla moto, quindi eravamo abbastanza tranquilli che sarebbe potuta arrivare al traguardo, altrimenti avremmo preso noi la decisione di fermare Pecco. Chiaramente, non è mai bello vedere una moto che fuma, ma c’è sempre la possibilità che possa uscire un po’ d’olio dallo scarico, anche se sapevamo che si trattava di un qualcosa di limitato”. 

Pecco Bagnaia con la Ducati Desmosedici che fuma

Pecco Bagnaia con la Ducati Desmosedici che fuma

Foto di: MotoGP

 
L’argomentazione di Dall’Igna è stata volutamente generica, per non dare ulteriori riferimenti tecnici. Un fatto è certo: non c’era il dubbio che il motore desmo di Bagnaia potesse rompersi. E le zanfate di olio, allora? La spiegazione è abbastanza semplice: la Ducati ha un unico sistema di lubrificazione che serve tanto il motore quanto la trasmissione. I due componenti avrebbero bisogno di oli con caratteristiche leggermente diverse, mentre per estremizzare le soluzioni i tecnici privilegiano la lubrificazione del propulsore. 
 
Può succedere che si voglia “proteggere” il cambio, mettendo più olio di quello che sarebbe necessario per evitare problemi di affidabilità, ma può essere che a Motegi si sia leggermente esagerato. Il risultato è che il recupero dell’olio di troppo avviene sparando il lubrificante nello scarico, generando quelle nuvole azzurrognole che inizialmente si notavano quando la Ducati di Pecco era in massima piega. 
 
La consistenza del fumo si notava in particolare sotto al tunnel, dove si poteva osservare in modo evidente la portata, per fortuna limitata, delle perdite di lubrificante. 

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