In breve: COVID e influenza 2025, cosa aspettarsi

L’autunno-inverno 2025 sarà caratterizzato da una forte circolazione di virus respiratori. In Italia i casi di COVID sono in aumento, trainati dalla variante Stratus (XFG), mentre si attendono milioni di contagi influenzali.

Contagi e varianti

  • Oltre 4.200 casi settimanali di COVID nella seconda metà di settembre.
  • Le fasce più colpite sono gli over 80 e gli ultra-novantenni.
  • Stratus è la variante dominante: più immunoevasiva, ma non più grave delle altre Omicron.

Sintomi principali

Nella maggior parte dei casi i sintomi sono lievi, ma per anziani e fragili il rischio di complicanze resta elevato.

Vaccini e categorie a rischio

  • Disponibili vaccini aggiornati (LP.8.1) efficaci anche contro Stratus.
  • Raccomandati per: over 60, ospiti di RSA, donne in gravidanza, operatori sanitari, persone con patologie croniche.
  • Possibile la co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.

Come proteggersi

  • Usare la mascherina in luoghi affollati.
  • Arieggiare regolarmente gli ambienti.
  • Lavare spesso le mani.
  • Eseguire un tampone in caso di sintomi.
  • Evitare contatti con soggetti fragili se si è malati.

Perché si parla di una stagione difficile

Il 2025 si sta avviando verso un autunno-inverno che potrebbe essere complesso sul fronte delle malattie respiratorie. In Italia i casi di COVID sono in crescita, trainati dalla diffusione della nuova variante Stratus, mentre iniziano già a circolare i primi casi di influenza stagionale. Questo scenario suggerisce una stagione caratterizzata da un’elevata presenza di virus respiratori, con la possibilità di un forte impatto sia sulla salute pubblica che sulle strutture sanitarie.

Contagi in aumento: la situazione in Italia

Il virus Sars-CoV-2 continua a circolare in Italia con un’intensità crescente. Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, tra il 18 e il 24 settembre sono stati registrati 4.256 nuovi casi, in aumento rispetto ai 3.692 della settimana precedente. L’incidenza è pari a 7 casi ogni 100.000 abitanti, con un incremento rispetto ai 6 per 100.000 della settimana precedente.

Le fasce d’età più colpite sono quelle degli over 80 e degli ultra-novantenni, mentre l’indice di trasmissibilità Rt si mantiene sopra la soglia di 1 (1,11), segnale di una crescita lenta, ma costante della diffusione del virus. Nonostante ciò, l’impatto sugli ospedali per ora rimane stabile e limitato.

COVID oggi: sintomi più frequenti

Il COVID continua a manifestarsi con sintomi estremamente variabili, che vanno da forme lievi a quadri più impegnativi. Oggi, la maggioranza dei casi presenta sintomi simili a un raffreddore o a una sindrome influenzale, ma nelle persone fragili la malattia può ancora causare complicanze serie, come polmonite o sindrome da distress respiratorio acuto.

I sintomi più comuni

I sintomi specifici della variante Stratus

  • Raucedine (novità legata a questa variante)
  • Perdita o alterazione di gusto e olfatto
  • Difficoltà respiratorie nei casi più seri

Ogni persona reagisce in modo diverso all’infezione: ci sono pazienti che sviluppano solo lievi sintomi respiratori e altri che accusano un malessere più prolungato.

Chi rischia di più

Il COVID non va considerato “solo un raffreddore”: il virus resta pericoloso per anziani e persone fragili, cioè chi soffre di patologie croniche o ha un sistema immunitario compromesso.

Le categorie più a rischio sono:

Per queste persone il virus può trasformarsi in una minaccia seria, con ricoveri e possibili conseguenze fatali.

Quali varianti stanno circolando

Attualmente in Italia si osserva la co-circolazione di diverse sottovarianti di JN.1, sotto monitoraggio a livello internazionale. La più diffusa è XFG (chiamata Stratus), che sta diventando predominante non solo nel nostro Paese, ma anche a livello globale.

Stratus, pur non essendo associata a una maggiore gravità clinica, è caratterizzata da una maggiore capacità di diffusione e da un certo grado di immunoevasione, cioè la capacità di eludere le difese immunitarie già acquisite da infezione o vaccinazione.

Accanto a Stratus, i sistemi di sorveglianza hanno segnalato la presenza di altri coronavirus non Sars-CoV-2 e dei primi casi di influenza. Questo fa pensare a un autunno caratterizzato da un vero e proprio “cocktail di virus respiratori“.


Per approfondire:
COVID oggi: quali sono i sintomi del COVID e cosa fare?

Vaccini anti-COVID e anti-influenza: cosa sapere

La campagna vaccinale anti-COVID in Italia non è ancora partita: si attende una circolare ministeriale che specifichi le categorie prioritarie e la disponibilità dei vaccini aggiornati.

Negli Stati Uniti è già stato autorizzato un vaccino adattato alla variante LP.8.1, capace di stimolare una risposta anche contro la variante Stratus. È indicato soprattutto per:

  • Persone dai 60 anni in su,
  • Ospiti di rsa e lungodegenze,
  • Donne in gravidanza, post-parto o in allattamento,
  • Operatori sanitari e sociosanitari,
  • Persone tra 6 mesi e 59 anni con patologie che aumentano il rischio di forme gravi (malattie respiratorie, cardiovascolari, cerebrovascolari, oncologiche, diabete, malattie neurologiche, obesità grave, insufficienza renale, immunodepressione congenita o acquisita, trapiantati, persone con disabilità grave).

La vaccinazione è consigliata anche ai familiari e caregiver di persone con gravi fragilità, per ridurre ulteriormente i rischi.

Per l’influenza, il Ministero della Salute ha invece già diffuso le raccomandazioni: il vaccino è consigliato a bambini dai 6 mesi ai 6 anni, over 60, donne in gravidanza, operatori sanitari e persone di ogni età con condizioni che aumentano il rischio di complicanze.

Un aspetto cruciale sarà la possibilità di co-somministrare vaccino anti-COVID e antinfluenzale, ottimizzando tempi e logistica.

Come proteggersi dal COVID e dall’influenza

Le vaccinazioni restano lo strumento più efficace, ma la protezione passa anche da comportamenti quotidiani semplici:

Queste misure riducono il rischio di contagio e proteggono soprattutto le persone più vulnerabili.

Influenza 2025/26: cosa ci si aspetta

I dati provenienti dall’Australia, che anticipano l’andamento europeo, mostrano stagioni influenzali particolarmente pesanti. La scorsa ha visto oltre 16 milioni di casi e centinaia di ricoveri in terapia intensiva.

In Italia ci si aspetta che la prossima influenza colpisca fino a un quarto della popolazione, con una prevalenza di virus A/H3N2 e B/Victoria. Questo, unito alla presenza del COVID e di altri virus respiratori, potrebbe aumentare i disagi e la pressione sul sistema sanitario.


Per approfondire:
Influenza settembre 2025: che sintomi provoca? Quanto dura e cosa prendere

Perché la vaccinazione è importante

Nel 2024 la copertura vaccinale antinfluenzale degli over 65 in Italia è stata del 52,5%, in calo rispetto agli anni precedenti. Una percentuale troppo bassa per garantire un’adeguata protezione di comunità.

Un maggiore impegno nella campagna vaccinale può ridurre i casi gravi, evitare ricoveri e alleggerire il carico ospedaliero. La possibilità di combinare le vaccinazioni anti-COVID e antinfluenzali rappresenta una strategia chiave per aumentare l’adesione e proteggere i più fragili.

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