Prada può titare un sospiro di sollievo, anche se i mercati hanno sempre dubitato di uno stop dell’Antitrust, ritenendolo pressoché impossibile. La Commissione europea ha dato il via libera all’acquisizione del controllo esclusivo di Givi Holding S.r.l., la società che detiene Versace, da parte di Prada S.p.A. L’operazione riguarda principalmente la progettazione, produzione e distribuzione di beni di lusso. Secondo la nota diffusa dall’Antitrust Ue, “l’operazione notificata non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dall’operazione proposta”. L’analisi è stata condotta attraverso la procedura semplificata di riesame delle concentrazioni, riservata ai casi in cui non emergono rischi per la concorrenza. Dunque tutto regolare, non c’è concorrenza sleale per il super polo della moda di lusso tutto italiano. Prada, lo scorso aprile, ha acquisito Versace per 1,25 miliardi di euro da Capri Holdings, gruppo statunitense che aveva rilevato la maison nel 2018 dalla famiglia Versace e dal fondo Blackstone. In questo modo, il brand torna sotto il controllo italiano dopo una parentesi americana deludente.

I marchi del gruppo Prada e il polo del lusso italiano

Con l’ingresso di Versace, Prada consolida il proprio ruolo nel panorama internazionale del lusso. Il gruppo possiede già alcuni marchi di successo come Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824 e Luna Rossa. L’acquisizione rappresenta un passo significativo verso la creazione di un polo del lusso italiano, in grado di bilanciarsi con i grandi colossi francesi come LVMH e Kering. Il ritorno di Versace in Italia contribuisce a rafforzare questa strategia, puntando alla valorizzazione di marchi storici e all’aggregazione di competenze produttive e creative. L’operazione sottolinea anche la volontà di creare un’alternativa concreta al tentativo di predominio francese, mantenendo la centralità del “made in Italy” nella moda internazionale.

La questione Jimmy Choo

Sono rimasti fuori dall’accordo altri marchi presenti nel portafoglio di Capri Holdings, tra cui Jimmy Choo. Nonostante le ipotesi di una doppia acquisizione da parte di Prada, l’azienda americana ha scelto di cedere il marchio separatamente. La maison britannica, specializzata in calzature e accessori di lusso, potrebbe quindi seguire un percorso distinto. Già a marzo 2024, prima dell’ufficialità dell’acquisizione di Versace, l’amministratore delegato di Prada, Andrea Guerra, durante una conference call sui risultati dell’anno, aveva dichiarato: “Siamo concentrati al 100% sui nostri brand, giorno e notte, ma non decidiamo quando le cose accadono. Se si presenta un’occasione la guardiamo”. Una frase che potrebbe lasciare aperta la possibilità di futuri sviluppi anche sul fronte Jimmy Choo, pur senza impegni immediati.

Capri Holdings aveva acquisito Versace per 2,1 miliardi di dollari nel 2018, ma aveva recentemente previsto un calo del fatturato di 810 milioni di dollari. I precedenti tentativi di vendere Versace per oltre 3 miliardi di dollari si erano arenati dopo l’annuncio delle dimissioni del direttore creativo Donatella Versace.