di
Redazione Sport
Il vicepresidente di Pirelli commenta il prossimo campionato di calcio e il rendimento di Hamilton in F1: «Pilota fenomeno, ma in Ferrari fatica a integrarsi». Sull’Inter: «La sconfitta di Champions uno stimolo in più, ma l’addio di Inzaghi in quel modo ha indebolito la forza morale della squadra»
«Hamilton? Sappiamo tutti che è un grande pilota, bisogna capire l’integrazione con la squadra come sta andando, poi è il suo impegno che conta — racconta il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, all’indomani del Gran Premio del Belgio intervenendo a La Politica nel Pallone su Radio Rai Gr Parlamento —. Ha vinto tutto quello che un pilota può vincere, forse non è scattato il meccanismo di vedere la Ferrari come un’occasione di coronamento di una straordinaria carriera. Ad oggi ha avuto performance non certo brillanti». In effetti nelle ultime qualifiche, complice un tempo annullato per violazione dei limiti di pista, aveva ottenuto solo la 16ª posizione.
Sulla corsa disputata a Spa, che ha visto Oscar Piastri battere Lando Norris e Charles Leclerc, aggiunge: «Conferma la maggiore competitività delle McLaren. Hanno un vantaggio su tutti. La buona sorpresa è un ritorno della Ferrari ai vertici e questa è la notizia migliore della Formula 1. Poi abbiamo Verstappen che fa miracoli ma Leclerc è stato più bravo. Andiamo verso Monza (il 7 settembre, prima si corre in Ungheria e in Olanda, ndr) con una Rossa è sempre più competitiva. L’auspicio è che tutti vadano bene, perchè se la Ferrari torna ai vertici è una buona notizia per tutti».
Da tifoso dell’Inter, poi, Tronchetti Provera guarda anche al calcio. E i nerazzurri ancora piangono per il 5-0 subito a fine maggio nella finale di Champions League: «Non era mai accaduto, è un record negativo: è uno stimolo in più per ripartire dimostrando che si può contare su un’Inter che
vince. Serve qualcosa di molto bello per cancellare una vicenda molto brutta». Evidenziando, però, che c’è stato di peggio nella storia nerazzurra: «Dal mio punto di vista il 5 maggio. Monaco di Baviera è stata una perdita di credibilità della squadra: ora spetta al team far vedere che l’Inter ha avuto un blackout durato una partita». L’addio di Inzaghi (forse «un elemento che ha indebolito la forza morale della squadra») e l’arrivo di Chivu: «È una persona seria, lo potremo valutare tra tre o quattro mesi». Uno sguardo poi anche al Milan e al ritorno di Allegri: «Questo cambio dovrebbe riportare il Milan a essere parte delle grandi squadre. Nella stagione scorsa ha avuto solo due lampi, quando ha giocato contro l’Inter. Quest’anno vogliamo che sia fortissima tranne quando gioca con l’Inter».
28 luglio 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA