Prosegue la sfida “a distanza” tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Il nuovo numero uno al mondo poche ore fa si è aggiudicato l’ATP 500 di Tokyo, battendo in finale un consistente Paul Fritz. L’azzurro invece nella giornata odierna ha battuto a Pechino Alex De Minaur in semifinale, aggiudicandosi così la possibilità di giocarsi l’ultimo atto domani contro lo statunitense Learnier Tien in quel di Pechino. Di questo, ma anche di tanti altri argomenti si è occupato Guido Monaco nella puntata odierna di Tennismania, trasmissione di approfondimento in onda sul canale YouTube di OA Sport.

In primo luogo la voce di Eurosport ha analizzato brevemente le sue sfide: “Come fai a non rimanere emozionato da robe come queste? Io lo provo a dire da un bel po’, talvolta mi attiro delle critiche come successo ieri con Musetti. Dobbiamo renderci conto del dono del cielo che stiamo vivendo: dopo tre fenomeni irraggiungibili ne abbiamo ben due sono di quella pasta lì. Poi loro due sono talmente diversi e opposti che le loro sfide saranno sempre strepitose. Tutto quello che verrà in aggiunta, vedi i Fritz e i De Minaur su cui tanti ironizzano, sarà di guadagnato. Oggi Alex ha dimostrato come si sta in campo, ed ha spiegato il motivo per cui lui con i suoi mezzi, che per cilindrata non sono eccezionali, riesce comunque a stare nei primi sette del mondo”.

Monaco ha poi aggiunto: “Oggi con Alcaraz sono tornato ad arrabbiarmi. Lui inizia bene la partita poi, sullo 0-40, sulla terza palla break, nell’ultimo punto palla in mano gioca la smorzata fintata, non va sul concreto e non brekka. Poi su un’altra palla break del primo set ha una volée comodissima per andare nello spazio libero, ma gioca un lungoilinea schiacciato e si fa passare da Fritz. All’inizio ha tenuto un po’ a galla Taylor, che ha giocato benissimo forse anche aiutato dalla superficie indoor. Poi il problema fisico di Fritz ha aperto una voragine: da una parte l’americano lasciava andare tutto, Alcaraz ha lasciato un po’ di flessione e ha chiuso il torneo con tre smorzate. Ma che smorzate! Sembrava come quando faccio lezione ad un mio allievo, un signore che lavora in ufficio, e io lo prendo in giro mettendo la palla come voglio. Per trovare delle cose simili, dobbiamo cascare su Federer. E qui forse c’è qualcosa in più per certi versi”. 

L’analista ha poi messo l’accento sul paragone tra Federer e Alcaraz: “Entrambi hanno il talento, la personalità e soprattutto la fantasia, che è importante nello sport ed è una dote innata. Uno che chiude il torneo facendo tre smorzate ad un filo dalla rete qualche bacio dal Signore e da Madre Natura lo ha avuto di sicuro. Io il paragone lo vedo molto, a differenza di altri. Ma in una dimensione superiore: tranne la parte finale della carriera, il rovescio di Federer non era all’altezza del dritto e del rovescio di Alcaraz, ma in quelle due annate il suo rovescio era eccezionale. Poi attenzione: la velocità di palla, di spostamento, l’avere così tante soluzioni che l’avversario si sente non all’altezza non è prendere in giro. Non è la stessa cosa del servizio da sotto di Bublik. Queste sono giocate di tennis sopraffine che fatte sul 2-0, 30-0 ti lasciano a bocca aperta, fatte nel servizio per vincere il match quando la partita si sta complicando sono cose che non abbiamo mai visto, neanche da Federer. E non è per sminuire lo svizzero, ma per capire la situazione che stiamo vivendo. Poi c’è chi preferisce la solidità, la palla pesante e l’atteggiamento di Sinner che è una macchina tritasassi; può appassionare tantissimo il suo modo di colpire. Chi ama la genialità, il tennis e le giocate di una volta, non può non rendersi conto di quanto Alcaraz sia pazzesco. Lo abbiamo criticato per le sue amnesie l’anno scorso, in questi mesi ha creato un equilibrio spaventoso“. 

Monaco ha poi portato alla memoria le gesta di un giovanissimo Federer: “L’ho visto giocare a 16 anni, e ti lasciava queste sensazioni. Alcaraz ad alti livelli sta arrivando prima di lui, questo sicuramente. Il Federer più alto a livello di gioco è stato nel 2017, 2018 e anche nel 2019. Aveva 36, 37 e 38 anni. La strada per Alcaraz e Sinner è lunga. Ma Alcaraz può camminare di fianco al tennis. Federer è il tennis e lui può camminare a fianco a lui, e può essergli superiore. E su Leaernier Tien, prossimo avversario di Sinner, il telecronista ha aggiunto: “È un cagnaccio, era sfavorito con Cobolli e l’ha battuto, era sotto con Musetti e ha ribaltato la partita”. 

Monaco ha poi affrontato il tema riguardante la semifinale di Sinner: “Il suo primo set è stato standard, sembrava quasi un deja-vu, con l’altro che ci prova in tutti i modi, che si muove, ma la supremazia è evidente. Poi inizia qualcosa di più equilibrato, Alex va più di coraggio, prova ad uscire con il lungolinea di rovescio, prova a prendersi il campo, si mette in discussione. Ha anche le occasioni, le palle break sono quasi tutte a suo favore. Sinner le annulla con un brutto servizio, soprattutto nel secondo set. De Minaur si carica dopo aver preso il secondo set, poi nel terzo si brekka da solo, ha la possibilità di contro brekkkare ma non ce la fa, da lì Jannik si riprende. Ricordiamoci sempre che il tennis è una questione di momenti. Poi non rischia più niente nel set finale, così come successo con Atmane. Io lo vedo bene, De Minaur ha provato ad aggredire la seconda, ma oggi si è visto quanto sia difficile aggredire la seconda, Sinner nel servizio ha funzionato nei momenti di pressione. Ha qualche problemino, ma va bene. Domani sembra tutto apparecchiato per vincere il torneo. Che cosa vuoi dire ad uno che ha fatto otto tornei arrivando sette volte in finale? Non puoi dire niente, puoi solo alzarti in piedi ed applaudire. È un fuoriclasse con una mentalità incredibile, con una capacità di concentrazione vista raramente. Ha dei momenti di nervosismo e di disgusto quando sbaglia le palle. Jannik è stato strepitoso, ha fatto un ottimo torneo, poi se perde un set e qualcuno storce il naso bisogna ricordare che il tennis è uno sport difficile, ci sono tanti giocatori che possono metterti in difficoltà anche se magari li hai già battuti dieci volte. Non si sottovaluta mai nessuno, si accetta il momento di difficoltà e si supera”. 

Il giornalista ha poi parlato dei campi da gioco asiatici: “Questi tornei in oriente sono migliori dei 1000 americani, perché in quel caso vieni da Parigi e Londra, c’è una calura soffocante. Qui invece tiri più il fiato, non hai quel problema di caldo assurdo. Il tuo fisico è molto sollecitato, non è così strano contrarre virus. C’è anche chi è più soggetto e chi meno. Tien è da analizzare, sembrerebbe mancargli un po’ di cilindrata, ma non deve costruirsi da niente come ha fatto de Minaur, ha un potenziale più alto rispetto a De Minaur che comunque ha caratteristiche straordinarie come la continuità e il fatto di non farsi mai male. Ho però una domanda: perché Tokyo finisce oggi e Pechino domani visto che Shanghai incombe? Un giorno di riposo con un 1000 imminente mi sembra una disparità strana. I cinesi se stanno bene hanno almeno quattro giocatori da primi 100. Li abbiamo aspettati per anni e sono arrivati, poi hanno problemi fisici, ma potrebbero avere una buona squadra per la Davis. Domani con Tien? Secondo me sarà una mattanza per lui, ma speriamo di vedere una partita abbastanza equilibrata”. 

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