Electronic Arts (EA) diventa privata. L’operazione vedrebbe coinvolto un consorzio di fondi di private equity, tra cui il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita e la società Silver Lake, pronti a investire circa 50 miliardi di dollari.
Ben 36 miliardi proverranno dal capitale conferito dal gruppo acquirente, con il fondo sovrano saudita Pif che rivedrà la sua attuale quota in EA (pari a 9,9%) e un prestito di 20 miliardi di dollari da parte di JPMorgan. Se la trattativa dovesse andare a buon fine, si tratterebbe del leveraged buyout più grande della storia.
Ampio uso dell’IA dopo il debito? Cosa si sa
Una parte significativa dell’operazione sarà finanziata tramite debito: EA assumerà infatti 20 miliardi di dollari di passività, con JPMorgan Chase che ha già impegnato il finanziamento, segnando il più grande impegno di debito mai fatto da una singola banca per una simile operazione. In pratica, al termine dell’acquisizione, EA avrà un “mutuo su sé stessa”, come accade nei leveraged buyout.
Un debito che però porta nubi nere all’orizzonte: secondo le ultime novità, gli investitori starebbero puntando sull’intelligenza artificiale come leva strategica per aumentare l’efficienza operativa e generare profitti in grado di sostenere l’elevato indebitamento.
Fonti vicine alla transazione riferiscono che l’aspettativa è che l’IA possa ridurre significativamente i costi aziendali, contribuendo al rimborso del debito. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli specifici sull’impiego dell’IA, e crescono i timori che possa sostituire ruoli nelle fasi creative e produttive, compromettendo potenzialmente la qualità dei giochi.
I prodotti EA
L’acquisizione diventa uno degli accordi più rilevanti nella storia dell’industria videoludica, portando Electronic Arts a diventare una società privata e quindi a uscire definitivamente dalla borsa. Secondo il CEO Andrew Wilson, questa nuova struttura societaria consentirà all’azienda di “spingere ulteriormente sull’innovazione” e di “costruire il futuro dell’intrattenimento,” valorizzando il lavoro dei team creativi e la forza di franchise iconici come FIFA (ora EA Sports FC), The Sims, Battlefield e Apex Legends. La solidità finanziaria degli acquirenti fa prevedere un apporto economico non indifferente.
Non è la prima volta che si vocifera di un cambio di proprietà per EA. Già nel 2023 c’erano state indiscrezioni su un potenziale interesse di Disney nell’acquisire l’editore, ma l’idea non si concretizzò, in parte a causa della riluttanza dell’amministratore delegato Bob Iger ad investire una somma tanto importante.
Critiche per gli investimenti arabi
Gli investimenti in questione sono stati oggetto di critiche per vari motivi. In primo luogo, la Monarchia saudita non ha mai fornito chiarimenti soddisfacenti sulla provenienza dei fondi utilizzati. Inoltre, è stata spesso accusata di comportamenti illeciti, tra cui l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, un evento per il quale la CIA ha individuato nel principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud il mandante.
Tuttavia, molte aziende occidentali considerano il fondo mediorientale una fonte preziosa di finanziamenti, soprattutto in un contesto segnato da crisi economiche che hanno colpito le grandi corporation negli ultimi anni. Nonostante ciò, la possibile acquisizione di Electronic Arts rappresenta un caso piuttosto insolito e senza precedenti diretti.