È questione di vita o di morte: il ritorno davanti alla macchina da presa per Matthew McConaughey ha il sapore di una scommessa già vita in partenza. E per varie ragioni: il thriller The Lost Bus (su AppleTV+ dal 3 ottobre) lo vede protagonista in una storia tratta da eventi reali, diretta da Paul Greengrass accanto ad America Ferrera (Ugly Betty), scritta da Brad Ingelsby (creatore di Omicidio a Easttown con Kate Winslet e Task con Mark Ruffalo) e prodotta da Jason Blum e Jamie Lee Curtis.
Un dream team, insomma, al servizio del libro Paradise: One Town’s Struggle to Survive an American Wildfire, che racconta come un autista l’autista di scuolabus Kevin si trovi bloccato in mezzo alle fiamme di un incendio boschivo assieme a un’insegnante, Mary, e a oltre due decine di bambini.
«Ho sempre voluto lavorare con questo regista», ammette il Premio Oscar durante un incontro con la stampa internazionale, «ma finora non mi era mai capitato. Mi piace come riesca a coniugare l’action su larga scala con storie intime. E quando ho letto la sceneggiatura ho subito pensato che è un film che vale la pena guardare e fare. Ho saputo solo dopo che ha un fondamento di realtà, il che mi ha dato un livello ulteriore di lettura. È una storia che devasta, ti pervade l’anima ed esplora l’orrore della perdita e del dolore, ma al centro non ha due persone che si sono alzate quel giorno per fare qualcosa di eroico. Anzi Kevin è il tipo che non ha mai avuto nulla per cui lottare in tutta la sua vita. E poi, quando prende la decisione – la più grande della sua vita – di salvare la madre e il figlio, riceve la chiamata per salvare questi giovanissimi studenti».
L’attore si è chiesto come mai il suo alter ego abbia accettato un simile rischio e si è dato una risposta: «Non spetta a noi stabilire cosa sia giusto o sbagliato, ma qualcosa dentro di lui è scattato e gli ha detto di andare a prenderli. Ecco, a me piacciono le storie di coraggio in cui qualcuno, diciamo uno sventurato, si prodiga non solo per la sopravvivenza ma per aiutare gli altri a farcela. È qualcuno di cui non diresti mai che farebbe una cosa del genere, ma sono le circostanze a metterlo nella posizione di decidere di fare la cosa giusta. Da genitore, capisco cosa vuol dire non arrivare tardi a fare il padre».