L’ucraino ha messo la freccia su Ferguson. Ora il centravanti titolare è di nuovo lui: Gasp in allenamento non lo ha mai mollato
E adesso il mondo si è capovolto. Almeno per ora, almeno finché le gerarchie non cambieranno di nuovo. Artem Dovbyk ha rimesso la freccia, sorpassando Evan Ferguson e riprendendosi il posto da titolare, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Non solo per il gol al Verona, per quel colpo di testa che ha aperto le danze in una partita che ha poi ridato la vetta alla Roma. No, c’è molto di più, ad iniziare da un aspetto morale ed una condizione fisica (e tattica) che oggi sembra assai migliore rispetta quella di ieri. Il destino di Dovbyk in questa stagione è stato strano, di quelli a volte anche indecifrabili. Doveva partire, andar via, trovare casa altrove. E se non è successo è solo per quella cifra investita due estati fa (38,5 milioni come minimo garantito). Tanti soldi e pochi compratori, con il rischio di mettere a bilancio una pericolosa minusvalenza. E poi i primi passi di Ferguson erano stati incoraggianti, l’irlandese sembrava poter davvero se non tornare quello di due anni fa in Premier, almeno avvicinarcisi. Ed invece le ultime partite hanno segnalato una pericolosa involuzione, una brutta inversione di tendenza
Gasperini ha sempre parlato di «due centravanti alternativi», uno il cambio dell’altro. Ma poi, di fatto, all’inizio ha dato fiducia a Ferguson. Poi è cambiato qualcosa, sia a livello mentale sia fisico. Gasp ci ha lavorato su tanto dal punto di vista mentale, delle motivazioni, pungolandolo spesso anche sotto l’aspetto caratteriale. Anche con parole dure, a volte brusche, capaci però di suscitare una reazione nel centravanti ucraino. Già, perché l’altra cosa su cui Gasperini lavora da tanto con Artem è proprio quella dei movimenti. Gli sta spiegando come smarcarsi, come “scaricare” la marcatura avversaria, quando andare in profondità e quando invece “accorciare” verso i compagni di squadra. Un manuale di tattica individuale. Ed allora è facile che domani – contro il Lille – torni titolare Ferguson, per poi rilasciare ancora una volta il posto a Dovbyk domenica prossima in casa della Fiorentina. Gia, perché se c’è una partita che conta davvero tra le due questa è la sfida in casa della Viola. Perché la Roma è prima in classifica e uscire dal Franchi con un risultato positivo vorrebbe dire arrivare alla gara con l’Inter (dopo la sosta) con un entusiasmo dilagante. E con un Dovbyk in più.
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