Ventuno opere di Salvador Dalì sono sequestrate perché considerate false. Dipinti che erano stati messi addirittura in mostra prima a Roma e poi a Parma, e che adesso sono stati sequestrati dai carabinieri.
Le indagini
Gli approfondimenti investigativi, coordinati dalla procura della Capitale con il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il pm Stefano Opilio, sono partiti dalla segnalazione della ‘Fundaciòn Gala – Salvador Dalì’, ente che gestisce e difende la proprietà intellettuale dell’artista in Spagna e qualsiasi altro paese, la quale ha evidenziato elementi critici circa l’autenticità delle opere.
Così le indagini dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale si sono concentrate sull’esposizione delle opere d’arte in mostra a Roma dal 25 gennaio al 27 luglio 2025 al museo storico della fanteria dell’Esercito Italiano, che si è svolta con il patrocino della regione Lazio, di Roma Capitale e di Oficina Cultural de la Embajada de España. Dalle analisi sono risultati dubbi sulla autenticità di 21 opere esposte.
A Roma c’è un giro di opere false vendute all’astaOpere sequestrate
I controlli sono stati fatti su 80 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta a Roma, e provenienti da collezioni private di Belgio e Italia che includono disegni, sculture, ceramiche, boccette di profumo, incisioni, litografie, documenti, libri e fotografie.
Opere che, nel frattempo, erano state portate a Parma per un’altra mostra. Così i carabinieri del nucleo TPC di Roma hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari di Roma, su richiesta dei magistrati del dipartimento criminalità diffusa e grave della procura. Le opere false attribuite a Dalì sono state messe sotto sigilli.
La versione degli organizzatori
Navigare srl, società organizzatrice della mostra ‘Dalì. Tra arte e mito’ in corso a Parma, in occasione del procedimento di sequestro, “preso atto dell’azione scaturita dalle indagini preliminari del giudice di Roma, su
richiesta dei magistrati del dipartimento Criminalità della Procura della Repubblica di Roma, è pronta ad offrire piena collaborazione alle forze dell’ordine per la verifica di autenticità delle 21 opere oggetto del sequestro”, si legge in una nota.
La stessa Navigare srl, “società che opera da anni nel settore dell’arte, è disponibile a collaborare fornendo al Nucleo TPC dei Carabinieri, la documentazione richiesta per le indagini nonché ogni oltre elemento utile. Navigare srl, in attesa di conclusione del procedimento in oggetto si riserva ogni facoltà di legge successiva”.
