È un giocatore dal talento cristallino, in possesso di tutte le potenzialità per orbitare stabilmente nella Top Ten del ranking ATP. Nell’ultimo periodo il suo nome è però finito spesso alla ribalta delle cronache per vicende extra campo. Stefanos Tsitsipas aveva provato a fare il definitivo salto di qualità assumendo come coach Goran Ivanisevic. Il rapporto con il croato è però durato solo poche settimane per incompatibilità caratteriale tra i due. Il giocatore greco, dopo aver riflettuto, ha deciso di affidarsi nuovamente alle cure del padre Apostolos.
“È stato un ottovolante, non vi mentirò“, ha dichiarato Stefanos Tsitsipas al suo arrivo a Toronto. Sulle problematicità evidenti nel comportamento del giocatore ellenico il croato era stato perentorio e aveva già detto al termine della loro collaborazione: “L’unico che può allenarlo è suo padre”.
Tsitsipas ha parlato di tutto ciò che ha vissuto in questo intenso mese al media day dell’ATP di Toronto, in dichiarazioni riportate da ZiggoSport. “Mi sento bene. Ho passato molto in queste ultime due settimane e prendermi un po’ di tempo libero dal campo mi ha aiutato molto. Ho avuto il tempo di riflettere su molte cose, lavorare sul mio corpo, visitare specialisti, medici. In generale, persone che possono davvero aiutarmi“.
Il numero 29 del mondo si è meravigliato del suo stato di forma: “Mi sento sempre meglio. Non avrei immaginato tre settimane fa di trovarmi nella situazione in cui mi trovo ora, perché ero in pessima forma, soprattutto fisicamente. Ma quando il fisico non c’è, tutto il resto ne risente. In una situazione come questa, ho dovuto essere forte, ma sono felice di essere qui“.
Sui cambiamenti dell’ultimo periodo: “Ci sono stati molti cambiamenti, anche se non tutti sono stati resi pubblici. Sono stato un fulmine a ciel sereno, combattendo emozioni e decisioni ogni giorno. Finalmente posso dire che tutto si è calmato e tutto sta andando come voglio, e sono felice di farlo, nonostante gli errori che ho dovuto commettere. Accetto i miei errori, ma voglio andare avanti“.
L’analisi del suo rapporto con il padre e il perché ha deciso di lavorare nuovamente insieme a lui dopo la traumatica separazione: “È stata una fine molto complicata e inaspettata con lui. L’anno scorso mi ha portato a un punto in cui non mi riconoscevo più. Ci sono molte cose di cui mi pento e che non voglio ripetere, perché la mia reazione e il mio comportamento non sono stati affatto maturi. Non sono stato io; mi ha fatto perdere il controllo, ma da allora abbiamo parlato molto, abbiamo trascorso molte settimane insieme. Mi ha accompagnato ad alcuni tornei, non come mio allenatore, ma come padre. Siamo stati fortunati a parlare e a discutere di queste cose. Devo essere severo con lui; a volte vuole fare le cose a modo suo con me. Ora sto cercando di ricalibrare questo rapporto e fargli capire che certe cose vanno fatte come voglio io, e penso che questo rapporto meriti molto di più di quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni. Voglio che ci sia più saggezza, più intelligenza nel comunicare e nell’essere completamente onesti”.