SAMPDORIA-CATANZARO 0-0 

SAMPDORIA (3-4-2-1): Ghidotti, Riccio, Cuni (62’ st Coda), Bellemo (92’ st Conti); Hadzikadunic, Venuti (82’ st Ioannou), Pafundi (52’ st Barak), Depaoli, Abildgaard, Vulikic; Benedetti (61’ st Henderson).
A disposizione: Ravaglia, Coucke, Coubis, Ferri, Ricci, Giordano, Narro.
Allenatore: Donati

CATANZARO (3-4-2-1): Pigliacelli, Antonini, Iemmello (73’ st Pittarello), Petriccione; Bettella, Pontisso (61’ st Rispoli), Verrengia (73’ Di Chiara), Favasuli; Oudin (60’ st Pandolfi), Cisse; Cassandro.
A disposizione: Marietta, Bashi, Nuamah, Brighenti, Buso, D’Alessandro, Di Francesco, Buglio.
Allenatore: Aquilani

ARBITRO: Dionisi
ASSISTENTI: Dei Giudici, Ricci
QUARTO UFFICIALE: Manganiello
VAR: Meraviglia
AVAR: Monaldi

Posta divisa e nessuno contento. È terminata a reti inviolate la sfida di “Marassi” tra Catanzaro e Sampdoria: un pareggio che di fatto non accontenta nessuno – visto l’obbligo comune della vigilia di centrare la prima vittoria in campionato – e che da parte doriana fa esplodere ancora più calda la contestazione dei tifosi. Niente reti in novantaquattro minuti, poche tutto sommato anche le occasioni, ed una stella su tutte a brillare: quella di Cisse protagonista assoluto del ‘buono’ giallorosso. Le aquile non riescono proprio ad ingranare la marcia superiore in questa fase di avvio di stagione e si dimostrano poco concrete anche al cospetto del fanalino di coda: con il Monza, sabato, bisognerà fare di più.

CRONACA – Aquilani cambia in difesa e a centrocampo lanciando Verrengia dal primo minuto ed affidandosi a Cassandro e Favasuli sulle fasce in mediana; ad Oudin è ritagliato un ruolo ibrido – un po’ mezzala, un po’ trequarti – in quello che parrebbe un modulo a metà tra 3-5-2 e 3-4-2-1 con Cisse a svariare tra le linee, a supporto di Iemmello unica punta davanti. Donati risponde con poche variazioni rispetto alle previsioni della vigilia tutte concentrate sulla fase offensiva: non ci sono Coda e Barak – entrambi in panchina – al loro posto si rivedono Pafundi e Cuni con Benedetti a completare il reparto.

Primo tempo – La frazione d’apertura non regala reti ma solo sporadiche occasioni da una parte e dall’altra. La manovra ha un solo padrone ed è il Catanzaro che prova ad avvolgere l’avversario con il giro palla per innescare poi in verticale Iemmello e Cisse; la doria nel primo quarto d’ora fatica nell’interdizione, a tratti rincorre, poi però prende le misure e confeziona la prima nitida palla per il vantaggio: è Abilgaard, al diciottesimo, ad obbligare alla respinta Pigliacelli; la reazione delle aquile arriverà al ventesimo con un taglio di Cisse per Iemmello e la risposta di Ghidotti sulla conclusione del capitano. Gli ospiti non perdono mai il pallino e menano le danze, i padroni di casa in contropiede rischiano di affondare ma su cross di Venuti a metà tempo nessuno arriva per la battuta.

Secondo tempo – Senza recupero si va negli spogliatoi, al rientro – con gli stessi ventidue – è Cisse a battere il primo colpo con una punizione al bacio stile Reggio Emilia tolta dallo specchio da Ghidotti. Dall’altra parte è Pafundi ad accendere tra piazzati e verticalizzazioni: i blucerchiati prendono fiducia con qualche recupero alto ed una corposa serie di contrasti vinti; Aquilani fiuta il pericolo e corre così ai ripari arretrando Cisse a mezzala e sostituendo Pontisso ed Oudin con Pandolfi e Rispoli. Interessante lo spunto che al sessantottesimo porta Cassandro alla conclusione dopo una bella azione corale da sinistra a destra – Ghidotti dice no – poi è ancora la girandola dei cambi a modificare lo scacchiere con gli inserimenti di Pittarello per Iemmello e di Di Chiara per Verrengia. ‘

On fire’ nelle fila giallorosse c”è Cisse che nello stretto fa magie procurando da solo brividi alla retroguardia ligure; a sette dalla fine Pandolfi avrebbe tra i piedi l’occasionissima per il vantaggio su un rimpallo aereo ma la sua battuta è sbilenca in area e la traiettoria si spegne ben lontana dai pali. Per il forcing entra anche Di Francesco – fuori Favasuli – ma il destino è scritto e senza scossoni né gol si arriverà al triplice fischio dopo il recupero: un altro pareggio – il sesto – per il Catanzaro che ancora non svolta