Mentre dal largo di Gaza giungono notizie del blocco della Flotilla da parte delle autorità israeliane, in Italia scoppiano le prime proteste. Sono le 20.30 di mercoledì 1 ottobre a Roma, sono passati pochi minuti dal primo blocco e diverse sigle si sono già mobilitate: da San Lorenzo e dall’Università La Sapienza è partito un corteo diretto alla stazione Termini, dove i movimenti hanno annunciato il blocco di piazza dei Cinquecento. 

Da qui, dopo un primo presidio, poco dopo le 21.30 si è deciso di puntare a Palazzo Chigi con un ulteriore corteo, bloccato poi all’altezza di piazza Barberini. Partiti in poco più di un centinaio, i manifestanti sono andati aumentando, fino a diventare 10.000 e a spingere la polizia a concedere il corteo fino a piazza San Silvestro. 

Misure di sicurezza

Poco dopo le 20, immediata la reazione delle forze dell’ordine, che hanno cinturato l’area della stazione Termini per impedire il presidio. L’attenzione resta altissima, anche dopo lo stop imposto oggi allo scalo di Napoli. Intanto Atac comunica che, su disposizione delle autorità, la stazione Termini delle linee metro A, B e B1 è stata chiusa: i treni transitano senza fermarsi.

Screenshot 2025-10-01 214553Chiusa la stazione metro Termini. L’annuncio di Roma Mobilità
 Il blocco degli attivisti fuori dalla stazione Termini – Foto Maria Vera Genchi / RomaTodayIl corteo da San Lorenzo

Il corteo è arrivato a Termini alle 21.10. In pochi minuti si è deciso di creare un cordone per presidiare la piazza, con gli attivisti seduti a terra in presidio pacifico. In tilt il traffico della zona: bloccata via Giolitti, l’accesso a piazza della Repubblica e l’intero quadrante risulta in tilt. Cori contro Israele e contro la premier Giorgia Meloni: “Meloni sei complice di Israele, hai le mani sporche di sangue, dimettiti” urla una ragazza dal megafono. 

Il video del presidio fuori da Termini – Immagini Valerio Valeri / RomaTodayDal presidio a Termini il corteo punta Palazzo Chigi

Il presidio statico si è spontaneamente trasformato in un nuovo corteo verso le 21.40. L’obiettivo è quello di raggiungere Palazzo Chigi e di portare quindi la protesta sotto i palazzi del potere. I manifestanti, inizialmente in numero limitato, vanno aumentando minuto dopo minuto. 

Dopo piazza della Repubblica, il corteo ha puntato largo di Santa Susanna per poi arrivare a piazza Barberini, all’altezza di via del Tritone, dove i manifestanti sono arrivati alle 22.30. Qui hanno trovato un sostanzioso cordone della polizia che, nei fatti, ha bloccato l’incedere dei manifestanti. 

Alle 23 la decisione della polizia: troppi infatti i manifestanti provenienti da Termini, con il blocco a piazza Barberini a fare da pericoloso tappo. Da qui la decisione di far scorrere il corteo lungo via del Tritone. A seguito di una trattativa si è deciso di concedere l’arrivo del corteo a piazza San Silvestro.
 

Poco prima di mezzanotte il corteo si è sciolto, con il deflusso verso la stazione Termini. In migliaia per hanno attraversato il tunnel che collega via del Tritone con via Nazionale. Nessuna tensione, ma la sensazione che il blocco della città, in solidarietà alla Flotilla, sia appena all’inizio. 

Sciopero generale Cgil

Nel frattempo la Cgil ha proclamato uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre. “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani rappresenta un fatto di gravità estrema. È un colpo inferto allo stesso ordine costituzionale, che impedisce un’azione umanitaria e solidale verso la popolazione palestinese, sottoposta da parte del governo israeliano a una vera e propria operazione di genocidio. Si tratta di un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, oltre che delle volontarie e dei volontari imbarcati. Non è solo un crimine contro persone inermi, ma appare ancor più grave il fatto che il governo italiano abbia abbandonato i propri cittadini in acque internazionali, violando principi costituzionali”.

Settori e garanzie

Con queste parole il sindacato ha annunciato lo sciopero nazionale che riguarderà tutti i settori, pubblici e privati, per l’intera giornata di venerdì 3 ottobre, in base all’art. 2, comma 7, della legge n. 146/90. La Cgil precisa inoltre che durante la protesta saranno comunque garantiti i servizi essenziali previsti dalle regolamentazioni di settore.