Lungo Viale Ciro Menotti, all’interno della sede storica del Tridente che da quasi novant’anni accompagna la vita della città, si è consumata una scena che profuma di rito automobilistico. Il collezionista e ingegnere Jacques Sicotte, originario della Francia meridionale, ha varcato la soglia per ricevere la sua Maserati MCXtrema, l’ultima creatura costruita in appena 62 esemplari, macchina che per lui rappresenta la continuazione naturale della sua amata MC12.

Accanto alla MC12

Mentre un telo copriva l’auto e la luce cadeva a macchie, lo stabilimento tratteneva il fiato. Qualcuno era lì, con la macchina fotografica pronta, altri non distoglievano lo sguardo. E Sicotte? Fermo, con l’espressione di chi sa che sta mettendo mano a un pezzo decisivo della propria raccolta: più di sessanta macchine, compresa la MC12 che aveva incendiato i Duemila.

Quando il velo è caduto, la MCXtrema ha mostrato una livrea dal fascino mozzafiato. Blu opaco e bianco perlato intrecciati lungo le curve, il Tridente in contrasto sul cofano, il numero 77 a segnare la portiera, cifra portafortuna del proprietario. Una configurazione che parte dal programma MCXclusiva e diventata, attraverso le scelte di Sicotte, sfoggio di appartenenza e di stile in richiamo alla MC12 Stradale (già onorata dallo stesso costruttore in passato) come voluto dal cliente, reso evidente da dettagli tipici della pista.

All’interno, il blu scuro avvolgeva tutto. Dai sedili alla plancia, sorgeva un ambiente attorno al guidatore, con rifiniture pregiate accessori scelti uno per uno. Il passeggero avrebbe avuto un suo posto, dotato del kit richiesto apposta. La telemetria e la retrocamera completavano l’abitacolo, a suggello di discussioni fitte tra collezionista e designer, più che da un listino. Piuttosto di spuntare caselle per il semplice gusto di farlo, il centro stile incaricato si è occupato di dare vita un ambiente coerente, cucito sulle abitudini del futuro guidatore.

Ingresso nel programma MCXperience

Andrea Bertolini, il pilota che aveva portato la MC12 al successo, si è avvicinato con le chiavi in mano e le ha passate a Sicotte, chiudendo il cerchio tra due generazioni di vetture e due uomini legati dal Tridente. Dedicata alla pista, la MCXtrema fa a meno dei compromessi, costruita in appena 62 unità con un V6 Nettuno biturbo da 740 CV, frutto di mille ore di analisi virtuali e centinaia di sessioni al simulatore dinamico. Il peso di circa 1.300 kg permette di raggiungere un invidiabile rapporto peso-potenza di 1,8 chili per cavallo, grazie pure all’essenzialità dell’abitacolo, che riprende soluzioni delle vetture GT, con un cruscotto digitale e impostazione da pista.

La consegna andava oltre l’auto, infatti il proprietario entra nel programma MCXperience, pensato per i possessori di una delle sessantadue unità. Giornate in circuito con i piloti ufficiali, assistenza diretta dei tecnici, un concierge a disposizione, e insieme alla macchina arriva anche un kit da corsa firmato Sparco, così da vivere la macchina sul serio. Per Jacques Sicotte la giornata di Modena ha coronato mesi di trepidante attesa: la sua collezione custodiva già la MC12, simbolo di un’epoca, e ora si arricchisce della sua erede estrema. La regina dei Duemila e la nuova bestia da pista.