Quando il critico automobilistico più temuto del pianeta paragona la tua nuova auto a Russell Crowe fuori forma con un muso che sembra un bagno di Formula 1, sai che sarà una recensione… interessante.

1 ottobre 2025

C’è un momento nella vita di ogni giornalista automobilistico in cui si avvicina a un’auto con lo stesso entusiasmo di chi deve entrare nello studio del dentista. Per Jeremy Clarkson, quel momento è arrivato quando ha dovuto testare la nuova BMW M2 per il Times.

Il problema? Aveva appena provato la nuova M5 e l’esperienza era stata talmente traumatica da fargli temere per l’intero futuro della divisione M di BMW. Quindi si è avvicinato alla piccola bavarese come un gatto che si avvicina a una vasca piena d’acqua: con estrema cautela e zero fiducia.

BMW M2

BMW M2

BMW

Russell Crowe: dal Gladiatore al divano

La prima bordata di Clarkson non si è fatta attendere, e quando è arrivata era più devastante di un uppercut di Mike Tyson: “Non è un granché. È come se la vecchia M2 fosse Russell Crowe ne ‘Il Gladiatore’ e questa fosse Russell Crowe adesso”.

Ma il buon Jeremy non si è fermato qui. Ha continuato con quella che potrebbe essere una delle metafore più gloriosamente cattive della storia del giornalismo automobilistico: “Se si modella la plastica per inserire prese d’aria e altri accessori, si ottiene qualcosa che assomiglia ai mobili da bagno modulari che si trovano nei motel economici”.

La sentenza finale sul design? “Ecco cos’è quest’auto: Russell Crowe con un muso che sembra un bagno di Formula 1”. È come se BMW avesse chiesto agli ingegneri: “Che ne dite di far sembrare la nostra sportiva un blocco WC ad alta prestazione?” E loro abbiano risposto: “Fantastico!”

Muso M2 nuova

BMW

Muso M2 vecchia

BMW

L’interno: quando anche Clarkson deve ammettere che qualcosa funziona

Una volta superato lo shock estetico e aperte le portiere, Jeremy si è trovato di fronte a uno schermo largo 90 centimetri. Novanta. Come dire, BMW ha deciso che guidare un’auto sportiva era troppo facile, quindi ti hanno messo davanti un monitor degno di una sala di controllo NASA.

Ma ecco il colpo di scena: “Si è rivelato piuttosto intuitivo”. Sì, avete capito bene. Clarkson, l’uomo che probabilmente odia la tecnologia più di quanto ami il carburante fossile, ha ammesso che lo schermo funziona. È come vedere un vegano che elogia una bistecca.

E poi sono arrivati i sedili. Oh, i sedili. Clarkson ha avuto un momento quasi poetico: “Mio Dio, ti abbracciano. Ho sempre detto che i sedili della vecchia Renault Fuego Turbo erano i migliori che avessi mai visto, ma questi, optional ovviamente, potrebbero essere ancora migliori”.

Fermo. Jeremy Clarkson ha appena paragonato favorevolmente i sedili di una BMW moderna a quelli di una Renault degli anni ’80. Se perfino il nostalgico più ostinato del pianeta ammette che qualcosa di moderno supera il suo sacro graal vintage, allora questi sedili devono essere dannatamente speciali.

Display centrale

BMW

Abitacolo BMW M2

BMW

Il cambio manuale: pagare di più per fare più fatica

Qui Clarkson tocca uno dei punti più dolenti dell’industria automobilistica moderna: il cambio manuale come optional. E che optional: 545 sterline, che diventano 1.925 se ci aggiungi le tasse extra. È come pagare per il privilegio di lavarvi i piatti invece di usare la lavastoviglie.

Ma ascoltate cosa dice Jeremy: “So che è assurdo, ma si adatta perfettamente alla macchina. Perché questa è una BMW M e sono auto per guidatori, e avere una frizione con cui fare la ‘doppia D’ fa parte del suo compito”.

La “doppia D”, per chi non fosse un purista della guida, è quella tecnica da piloti veri dove scalate marcia facendo punta-tacco per uniformare i giri del motore. È completamente inutile nelle auto moderne, ma maledizione se è romantico.

Cambio manuale

Cambio manuale

BMW

La guida: quando la magia accade

E poi Clarkson si è finalmente messo alla guida. E qui, gente, è successo qualcosa di inaspettato. La M2 ha iniziato a fare quello che dovrebbe fare: divertire come un pazzo.

“È favolosa indipendentemente dalle opzioni elettroniche selezionate”, ammette Jeremy. La trazione posteriore fa il suo sporco dovere, non c’è peso ibrido in eccesso a rovinare la festa, e “in termini di comfort è sublime”.

Sublime. SUBLIME. Jeremy Clarkson ha usato la parola “sublime” per descrivere una BMW. Questo non è un semplice elogio, è praticamente una dichiarazione d’amore.

BMW M2 nuova

BMW

BMW M2 nuova

BMW

Il colpo di scena finale

E qui arriva il momento che nessuno si aspettava. Dopo aver ammesso che la M2 è favolosa, sublime, divertente e confortevole, Clarkson piazza la bomba finale: “A parte l’estetica questa è un’auto davvero buona ma non riesco proprio a togliermi dalla testa che si possa comprare una vecchia M2 a metà prezzo”.

Ma Jeremy non ha finito: “È ancora più divertente, non ti fa rumore se superi il limite di velocità, è più bella e probabilmente aumenterà di valore”.

La nuova BMW M2 è come quella fidanzata perfetta sulla carta: ha un buon lavoro, è educata, sa cucinare, ricorda il tuo compleanno. È oggettivamente fantastica. Ma poi ripensate alla vostra ex, quello un po’ matta, bella e imperfetta, che vi faceva ridere e piangere nella stessa sera. E capite che a volte la perfezione è sopravvalutata. La verità? La nuova M2 è probabilmente l’auto migliore. Ma la vecchia M2 è l’auto giusta. C’è una differenza, e se non la capite, probabilmente non avete mai guidato una vera sportiva.

Quindi sì, la nuova BMW M2 è favolosa, sublime, divertente e confortevole. Ha sedili che ti abbracciano meglio di una Renault Fuego, uno schermo intuitivo grande quanto un televisore, e un cambio manuale che ti fa sentire Ayrton Senna, ma rispetto alla precdente ha il l’estetica di Russell Crowe fuori forma e sembra un bagno di Formula 1.

Ecco, signore e signori, il verdetto più brutalmente onesto della storia dell’automotive e francamente? Dopo aver letto la recensione di Clarkson, non so più se dovrei desiderarla o compatirla. 

Nuova BMW M2: Jeremy Clarkson la promuove ma vi consiglia di comprare quella vecchia.