Il tecnico azzurro commenta così la vittoria sullo Sporting: “Vinto da squadra nonostante difficoltà ed emergenze. Contro il Milan, invece…”

Salvatore Malfitano

1 ottobre – 23:57 – NAPOLI

Quale rimedio migliore di una vittoria in Champions League, per lasciarsi alle spalle le scorie della sconfitta col Milan a San Siro. Antonio Conte ne è consapevole, soprattutto perché riconosce il valore dell’avversario battuto, lo Sporting. “Abbiamo giocato contro una squadra molto forte, sono i campioni di Portogallo, ricordo quando li ho affrontati che ero al Tottenham ed è una formazione davvero di spessore. Noi siamo stati molto bravi, abbiamo vinto da squadra nonostante le difficoltà e le emergenze. Rispetto all’anno scorso è cambiata totalmente la linea difensiva, compreso il portiere visto che ha giocato Milinkovic-Savic. Penso che ci sia stata una grande risposta da parte di tutti, anche i subentrati. Questo deve essere lo spirito, noi lo abbiamo. Dispiace aver concesso quei due gol a Milano, perché potevamo fare di più, però forse la sconfitta ci ha dato una spinta in termini di cattiveria che abbiamo avuto contro una squadra di grandissima qualità” ha spiegato l’allenatore al termine della partita.

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Ovviamente, nel discorso non poteva non rientrare De Bruyne, protagonista con due assist dopo il disappunto mostrato a Milano per la sostituzione. “Kevin, rispetto agli altri otto acquisti, viene da una realtà e da esperienze consolidate. È stato dieci anni al Manchester City, giocando ad altissimo livello. Ogni calciatore deve mettersi al servizio della squadra con la giusta attenzione, che unita alla qualità ci permette di alzare l’asticella. Io non ho nulla da dirgli, è un bravo ragazzo ed è serio, si impegna. Capisco che tutti vogliano giocare, ma ci sono delle sostituzioni da fare e anche io voglio vincere, perciò faccio i cambi. Poi a livello mediatico se i cambi sono giusti allora ci prendiamo i meriti, altrimenti sono errori. Ma la squadra deve lavorare insieme in entrambe le fasi, nessuno escluso”.

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Conte è tornato sulla gara di domenica per leggere la sfida con lo Sporting. “La prestazione di Milano non mi è dispiaciuta affatto, ma i due gol che abbiamo concesso sono situazioni in cui dovevamo far meglio. Poi sul come migliorare, ne abbiamo parlato e si cerca di essere sempre costruttivi da questi momenti. Andare a San Siro sotto di due reti diventa difficile risalire la corrente. Anche undici contro undici è stata una partita comandata e questo rispetto all’anno scorso è uno step che stiamo facendo in avanti. L’anno scorso abbiamo vinto 0-2 ma gran parte della partita l’aveva fatta il Milan”. Da qui, dunque, si riparte nel riscontro di un miglioramento nella gestione della partita. “Siamo molto più maturi da questo punto di vista, ma non dobbiamo perdere la cattiveria e la sana paura di prendere gol che ci fa correre indietro a dovere, come facevamo l’anno scorso. L’immagine del secondo tempo di Leao che riparte con sette giocatori che lo inseguono rappresenta la giusta mentalità. L’avessimo avuta fin da subito staremmo parlando di un’altra partita col Milan”.

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Puntuale si ripropone il dilemma: meglio giocare con i quattro centrocampisti o optare per il 4-3-3 con due ali di ruolo. Conte resta ancora orientato sulla prima soluzione, ma non esclude la seconda. “Quando ho tolto McTominay siamo passati al 4-3-3 con Lang e Neres larghi. Comunque abbiamo due opzioni, sia quella di giocare con i quattro centrocampisti e possiamo continuare su questa strada, sia giocare col tridente un po’ più fisico con Anguissa, Lobotka e McTominay o più tecnico tenendo De Bruyne nei tre. In ogni caso pressiamo sempre alti, avendo la forza di tornare indietro. La strada secondo me è tracciata a prescindere, stiamo continuando a fare quello che ci ha portato a vincere lo scudetto. È inevitabile che quando giochiamo con quattro centrocampisti siamo più dominanti sul possesso, col 4-3-3 invece utilizziamo altre risorse portando i terzini in posizioni diverse. C’è un anno di lavoro alle spalle e questo mi aiuta a fare entrambe le cose” ha concluso il tecnico.