Ayuso in crisi al Giro d’Italia, Ayuso fuori dalla lotta per la maglia amarillo, Ayuso poi trionfatore di tappa alla Vuelta con imprese di spicco. Si è parlato tanto del giovane talento spagnolo quest’anno, ma in fin dei conti più per questioni “fuori gara” che per i suoi successi. L’iberico lascia la UAE per passare alla Lidl-Trek e la sensazione è che nel team degli Emirati siano pochi a piangere per il suo addio.

Ha destato sensazione però l’annuncio del suo passaggio arrivato già a Vuelta in corso e proveniente direttamente dal suo team, mettendolo in chiara difficoltà. Testimonianza ulteriore di rapporti che si erano incancreniti. Giuseppe Saronni conosce bene quell’ambiente e dall’alto della sua esperienza a 360 gradi nel mondo del ciclismo si è fatto una sua idea.

Lo spagnolo ha corso finora 59 giorni con 8 vittorie e 11 top 10

Lo spagnolo ha corso finora 59 giorni con 8 vittorie e 11 top 10

«Non essendo più responsabile della squadra – spiega Saronni – guardo le cose un po’ al di fuori pur sapendo alcune situazioni che ci sono. Ayuso è un corridore che ha delle buone potenzialità, ma questo si sapeva, è già da qualche anno che è ai vertici. Io credo che il problema fondamentale sia che non è mai entrato in sintonia con i compagni di squadra. Si è notato che anche con i corridori di una certa esperienza della squadra si è sempre un po’ scontrato, si sono creati attriti. Ma questo può anche capitare, perché i ragazzi di oggi sono sempre un po’ esuberanti, magari non rispettano certe situazioni nei confronti dei corridori che hanno più esperienza ma questo ci sta».

E’ chiaro però che il team non potesse sopportare a lungo una certa atmosfera negativa…

Teniamo presente che in una squadra come la UAE hai dei compiti e dei ruoli che vanno rispettati avendo compagni di grandissimo peso specifico. E’ chiaro che a volte non puoi fare solo quello che ti pare, ma devi anche stare a certe regole, a certe gerarchie. Quindi secondo me si è scontrato un po’ con l’esuberanza giovanile e un po’ con le esigenze di alcuni corridori della squadra.

Con i compagni, Ayuso non sempre ha legato. Alla Lidl-Trek andrà diversamente?

Con i compagni, Ayuso non sempre ha legato. Alla Lidl-Trek andrà diversamente?

All’annuncio del suo approdo alla Lidl-Trek, Skjelmose ha detto che ha dubbi sul fatto se collaborerà con gli altri in un ipotetico grande giro. Non è che adesso si è fatto una brutta fama che lo accompagna?

In corsa i corridori vedono e sanno, vedono i comportamenti, vedono il carattere, vedono tante cose più di noi che guardiamo da fuori. Anche se ormai le corse le vediamo per intero, ma in mezzo al gruppo le prospettive sono molto diverse. E quindi anche gli altri corridori sanno di questo caratterino. Quindi certe domande se le pongono. Poi dipende da tante cose, soprattutto dal rendimento, da come gira la ruota. Certo che i corridori in gruppo probabilmente hanno visto che questo ragazzo ogni tanto fa un po’ troppo quello che vuole. Poi sul talento non si discute, ma se sei giovane devi capire, devi valutare, devi migliorare e crescere, io dico che sicuramente lo farà.

Il Saronni corridore come avrebbe vissuto la vicenda del cambio di squadra durante una corsa, cioè la comunicazione da parte della tua squadra che andrai via?

Io questo problema non l’ho mai vissuto perché ai nostri tempi le regole erano diverse, quindi un corridore non poteva lasciare la squadra a metà anno o durante la stagione. Oggi questi ragazzi crescono con una mentalità e con norme diverse e quindi crescono in base ad esse. Io credo che se non si sentiva più di rimanere in questo gruppo, sicuramente per lui è una liberazione andare a fare altre esperienze. Alla fine è stato quasi un naturale evolversi delle cose.

Dopo l’annuncio dell’addio in piena Vuelta, lo spagnolo si è risentito attraverso media e social

Dopo l’annuncio dell’addio in piena Vuelta, lo spagnolo si è risentito attraverso media e social

Ma secondo te la squadra poteva gestire la vicenda in maniera diversa, proprio sapendo le difficoltà che Ayuso aveva di coesistenza in quel gruppo?

E’ stata una sorta di liberazione un po’ per tutti, per questo ha anticipato rispetto ai tempi previsti. Sto facendo un ragionamento su sensazioni personali, non ho chiesto notizie nell’ambiente. Alla fine quando la convivenza non può più esserci, credo che sia una soluzione giusta per tutti. La UAE ha talmente tanti corridori, oltre a Pogacar su cui far conto, quindi per il team Ayuso era un valore aggiunto, ma se le cose avessero funzionato. Io credo che anche a lui farà bene cambiare aria, trovare nuovi spazi.

Credi che alla UAE ne avesse?

Secondo me abbastanza, perché mi sembra che avesse un ruolo importante, che poi il corridore ha un po’ sprecato, giocandosi la fiducia riposta in lui.

Un freddo saluto al Giro con il compagno di colori Del Toro. La frattura era già in essere…

Un freddo saluto al Giro con il compagno di colori Del Toro. La frattura era già in essere…

Allargando un attimo il discorso, i tempi attuali del ciclomercato, dove dopo il 31 agosto si possono già ufficializzare i contratti per il nuovo anno, sono qualcosa che funziona?

A volte l’UCI tira fuori delle norme anche abbastanza discutibili. Io sono un po’ vecchia maniera, dell’idea che un corridore può cambiare squadra a fine anno. Poi è anche vero che il ciclismo di oggi ha delle esigenze diverse, oggi dietro i corridori ci sono i procuratori che hanno rivoluzionato ogni rapporto. Io sinceramente preferivo la regola di prima in cui tu cambi squadra a fine stagione. Era molto più semplice e più chiaro…